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“Dell’Utri era in viaggio con 50 chili di bagagli”, per i giudici fuga evidente

Per il Tribunale del Riesame di Palermo evidenti le prove che Dell’Utri stava scappando visto il lungo viaggio per arrivare a Beirut e l’enorme bagaglio.
A cura di A. P.
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Dell'Utri stava cercando di scappare dall'Italia per sottrarsi agli arresti chiesti dalla Corte d’Appello del capoluogo siciliano e per questo si era recato in Libano. Ne sono convinti i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo che hanno respinto il ricorso presentato dai legali dell'ex senatore contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ad avvalorare questa tesi, secondo i giudici, sono alcune prove evidenti come il fatto che Marcello Dell'Utri si fosse allontanato dal nostro Paese andando prima a Parigi e portanodsi dietro oltre cinquanta chili di bagaglio. Una circostanza che per i giudici è un chiaro sintomo della volontà di scappare dell'imputato. "Incide fortemente in negativo l’essersi portato appresso 50 kg di bagaglio; fatti questi incompatibili con un breve viaggio all’estero e con l’intenzione di rientrare di lì a poco nel territorio nazionale" hanno scritto i giudici del Riesame riportando la ricostruzione della fuga effettuata della Direzione investigativa antimafia.

Il volo e i bagagli – Per il Tribunale del Riesame di Palermo, inoltre, la decisione di Dell’Utri di volare a Beirut partendo da Parigi e non da Milano nonostante voli diretti dimostrerebbe la volontà dell’ex senatore di evadere i controlli in vista della sentenza definitiva sulla sua condanna per mafia. “Essendo operativi voli diretti per Beirut da Milano Malpensa il transito di Dell’Utri allo scalo parigino indubitabilmente non poteva che essere finalizzato ad eludere, in territorio nazionale, le procedure di controllo passaporti, cui sarebbe stato sottoposto se avesse utilizzato il volo diretto Milano-Beirut trattandosi di rotta esterna all’area Schengen e tanto appare logicamente e praticamente incompatibile con un ‘normale’ e transitorio allontanamento dal territorio nazionale" sottolineano dal Tribunale, ricordando la considerevole cifra sborsata per il lungo giro e i bagagli in eccesso. Per questo secondo i giudici "Emerge amplissima la sussistenza della eccezionale portata delle ravvisate esigenze cautelari, che consentono di ritenere le stesse di un non comune, spiccatissimo ed allarmante rilievo, tale da superare il divieto di custodia per gli ultrasettantenni".

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