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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Delitto Scazzi, Sabrina Misseri attende la sentenza: “Se mi assolvono voglio sparire”

A poche ore dalla sentenza di primo grado, la cugina di Sarah – accusata del suo omicidio – parla dal carcere (per bocca del suo avvocato): “Non ce la faccio più, ma vedo un varco di speranza”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Se mi assolvono voglio sparire”. A parlare è Sabrina Misseri  alla vigilia della sentenza per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. La ragazza, che per quanto continui a dirsi innocente rischia una condanna all'ergastolo, questa mattina ha incontrato in carcere il suo difensore Nicola Marseglia e si è sfogata con lui. "Non ce la faccio più a reggere questa carcerazione ingiusta", ha dichiarato Sabrina. "La notte continuo ad avere degli incubi e non trovo pace. Questa detenzione – ha detto – è come se fosse un sequestro di persona". C'è però una cosa che la fa ancora andare avanti: "é la speranza – dice – che vada tutto bene perché non reggo davvero più. Fino all'ultimo grado di giudizio spererò che venga riconosciuta la mia innocenza". Dopo due anni di carcere a Taranto insieme alla madre Cosima, Sabrina inizia a immaginare un possibile futuro che non sia quello della prigione: "Se ci sarà l'assoluzione spero ci sia un tempo e un luogo per parlare con zia Concetta e con Claudio (mamma e fratello di Sarah) perché so che se anche dovessi essere assolta in loro rimarrebbe il dubbio. Non ho paura di guardarli negli occhi". Ma in ogni caso, l'idea è di lasciarsi tutto allo spalle, magari allontanandosi il più possibile. Al suo legale che le chiede: "Ma se uscirai, dove vuoi andare?" risponde infatti così: "Voglio sparire: ci sarà un posto dove posso sparire". Da ieri i giudici della corte di assise sono riuniti in camera di consiglio per raggiungere il verdetto. Sabrina e Cosima Serrano sono le uniche due persone accusate dell’omicidio di della 15 enne di Avetrana. L’accusa ha chiesto per loro la pena massima. Michele Misseri è invece accusato di occultamento di cadavere. Per lui è stata chiesta una condanna a nove anni.

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