Garlasco, perquisizioni in corso dall’ex procuratore Venditti e circuito familiare Sempio: cosa sta succedendo

Secondo quanto riportato dal Tg1, c’è una nuova svolta sul delitto di Garlasco. Dalle prime ore del mattino carabinieri e Guardia di Finanza hanno avviato perquisizioni nelle abitazioni di ex investigatori, inquirenti, degli zii e dei genitori di Andrea Sempio, oltre che dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. Il nome di quest'ultimo sarebbe l'unico al momento ad essere stato iscritto sul registro degli indagati dal pm bresciano Claudia Moregola e dal capo di quella Procura, Francesco Prete. L'accusa sarebbe quella di corruzione in atti giudiziari per aver archiviato nel 2017 l’indagine proprio su Sempio.
Le abitazioni perquisite comprendono anche quelle di due ex carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Pavia, oggi in congedo. Il blitz, condotto dagli uomini della Guardia di Finanza di Brescia e Pavia in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Milano, si è svolto nella mattinata di venerdì 26 settembre e ha interessato Garlasco e altri luoghi del territorio.
L’indagine nasce dal ritrovamento di un appunto in un bloc notes a casa dei genitori dell’oggi 37enne durante le perquisizioni del 14 maggio scorso nell’ambito delle attività degli inquirenti sul delitto di Chiara Poggi. Il foglio risalirebbe ai primissimi giorni di febbraio 2017, pochi giorni prima che Sempio venisse formalmente informato di essere indagato per la prima volta, l’8 febbraio, quando gli fu notificato l’avviso per l’interrogatorio previsto due giorni dopo. La nota, che presenta la grafia del padre di Sempio, Giuseppe, riporterebbe le cifre “20/30”, seguite dal simbolo dell’euro, il nome “Venditti” e la frase “gip archivia”, elementi che hanno fatto scattare l’attuale filone investigativo. Secondo indiscrezioni raccolte dallo stesso Tg1, gli investigatori stanno ricostruendo i flussi di denaro versati dai familiari di Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine.
Sul bigliettino, anche una data: "2016", si tratta però di un errore dato che l'archiviazione è arrivata nel 2017. Il primo fascicolo su Andrea Sempio fu infatti aperto il 22 dicembre 2016 e chiuso, su richiesta di Venditti tre mesi dopo, il 23 marzo. Sempio fu indagato una seconda volta nel 2020: anche in quell’occasione il fascicolo rimase aperto per pochissimo, complessivamente 21 giorni.
Nei giorni successivi alle nuove indagini sul 37enne di Vigevano della scorsa primavera, l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, oggi in pensione e presidente del Casinò di Campione d’Italia, tramite il suo avvocato Domenico Aiello invitava a “attenersi ai fatti nella loro oggettività e continenza” sul delitto di Garlasco. Venditti sottolineava di non aver mai partecipato alle indagini né al processo su Alberto Stasi e chiedeva di evitare ricostruzioni diffamatorie che ledono la sua onorabilità.
Un’iniziativa che segna un capitolo inatteso in una vicenda giudiziaria che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, continua a sollevare dubbi e interrogativi. Tra i punti ancora controversi c’è proprio la posizione di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e oggi indagato per omicidio in concorso: il suo nome è tornato con forza negli ultimi mesi, rilanciando ipotesi alternative che le nuove indagini potrebbero contribuire a chiarire.
E c'è da ricordare che nella giornata di oggi il caso torna anche in tribunale, a Pavia, dove davanti al gip è stata chiesta la proroga dell’incidente probatorio. I periti incaricati non sono riusciti a concludere in tempo gli accertamenti e chiedono altro tempo, in particolare per la rivalutazione degli esami sulle unghie di Chiara. Su questo fronte si concentra infatti la principale disputa scientifica: già nel 2014 il professor Francesco De Stefano non aveva trovato un profilo genetico chiaro e completo. Successivamente, i consulenti della difesa di Stasi e il genetista della Procura hanno invece attribuito la piccola traccia biologica rilevata proprio a Sempio. Toccherà ora ai periti del gip decidere quale ipotesi regge di più, ma con un limite cruciale: durante la perizia del 2014 le unghie furono consumate, rendendo impossibili nuovi esami diretti. Si potrà soltanto rivalutare i dati esistenti.
C’è poi un ulteriore filone d’indagine, quello delle impronte rinvenute nella villetta. Otto in totale: sei sul sacchetto dei cereali con cui Chiara avrebbe fatto colazione e due su quello della spazzatura, nessuna invece su Estathé e biscotti. Come ha spiegato il genetista della famiglia Poggi, Marzio Capra, “Non sappiamo ancora se le impronte trovate abbiano abbastanza punti caratteristici per essere comparate. Sono state evidenziate determinate impronte, nei prossimi giorni verranno fotografate e se ci sono abbastanza punti caratteristici verranno confrontate”. Proprio per questo in Aula si valuta la nomina di un perito dattiloscopista in grado di analizzare a fondo le tracce.
Il caso di Garlasco, a 17 anni di distanza, resta così apertissimo a nuovi sviluppi: le perquisizioni in corso, gli accertamenti scientifici e nel contempo la nuova udienza a Pavia potrebbero portare elementi utili a chiarire zone d’ombra che finora hanno continuato ad alimentare domande e sospetti.