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Conclave, elezione del nuovo Papa

Dai Bergogliani ai conservatori, la mappa del Conclave: chi potrebbe essere decisivo nella Cappella Sistina

Divisi tra bergogliani e conservatori, i 133 cardinali elettori sono riuniti in queste ore in conclave per scegliere chi sarà il successore di Papa Francesco: ecco come potrebbe andare l’elezione considerando gli schieramenti nella Sistina.
A cura di Ida Artiaco
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Sale l'attesa per conoscere il nome del successore di Papa Francesco. In queste ore i 133 cardinali elettori sono riuniti nella Cappella Sistina per eleggere il 267esimo Pontefice della storia della Chiesa Cattolica e in attesa della fumata bianca impazza il totopapa: tra i favoriti restano il segretario di Stato Pietro Parolin, il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il filippino Luis Antonio Tagle. Ma sarà davvero uno di loro ad affacciarsi dalla Loggia di San Pietro?

Tutto dipenderà dai cardinali elettori, che esprimeranno la propria preferenza anche e soprattutto in relazione a chi sentono ideologicamente ma anche geograficamente più vicino. È vero che come diceva Jorge Mario Bergoglio la Chiesa "non è un Parlamento, né un raduno politico, ma una convocazione nello Spirito", ma non mancano schieramenti e divisioni tra i cardinali che potrebbero essere decisivi nel corso del conclave.

Il gruppo più folto è quello dei bergogliani, che rappresentano circa l'80% dei cardinali elettori, così chiamati perché vicini alle idee di Papa Francesco o perché da lui creati (questi ultimi ne sono in totale ben 108). Tuttavia, all'interno di questo schieramento, esiste una frammentazione legata ai singoli candidati, tra riformatori, moderati e progressisti. Espressione dei primi potrebbero essere il filippino Tagle e il veneto Parolin, insieme al giovane cardinale brasiliano Paulo Costa; i secondi potrebbero propendere per il cardinale Pierbattista Pizzaballa e i terzi per il presidente della Cei, Matteo Zuppi o per l'argentino Victor Manuel Fernandez.

Ma non mancano i conservatori, divisi a loro volta tra ultra-conservatori e ultra progressisti, a rischio di scisma, rappresentati in particolare dai cardinali tedeschi. Ne sono in totale 25. Tra i grandi oppositori di Bergoglio ci sono pure gli americani Raymond Leo Burke e Timothy Dolan, grande amico di Donald Trump. Sarebbe stata proprio la stampa americana nei giorni scorsi a diffondere la notizia di un problema di salute di Parolin. Notizia che è stata poi smentita dal direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, e che potrebbe essere stata fatta circolare proprio per rendere l'attuale segretario di Stato un candidato "più debole" al soglio pontificio, dal momento che, secondo i bookmakers internazionali, potrebbe essere proprio lui il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica, in grado di mettere d'accordo (quasi) tutti i cardinali elettori.

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