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Crisi Wind Jet, a terra anche 30 orfani russi che erano in vacanza in Italia

Il disastro della compagnia aerea siciliana manda in tilt anche la macchina della solidarietà. Per i lavoratori ora c’è la cassa integrazione straordinaria.
A cura di Redazione
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Nel tracollo della Wind Jet, la compagnia aerea sul lastrico c'è di tutto. Non solo i destini di 800 lavoratori in bilico per i quali ora si apre la prospettiva nient'affatto rassicurante della cassa integrazione straordinaria a zero ore. Non solo la vicenda dei vacanzieri bloccati negli aeroporti a causa dello stop dell'operatività della compagnia siciliana. Ma c'è anche un dramma nel dramma: due grandi gruppi di bambini e ragazzi russi, circa 70 persone. Una parte, circa una trentina, piccoli orfani russi, aveva trascorso le vacanze in provincia di Bergamo e ora non può ripartire per la regione di Tambov, circa 500 chilometri a sud di Mosca, dove vivono in diversi orfanotrofi. Poi ci sono altri ragazzi che sarebbero dovuti venire in Italia, a Brescia e per lo stesso motivo non possono farlo: i voli sono stati tutti cancellati. Il danno e la beffa: per i ragazzi erano stati acquistati i biglietti aerei e ora non si sa ancora se possono usufruire della ‘riprotezione' ovvero della garanzia di rimborso di parte del viaggio (circa 80 euro).

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