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Covid 19

Crisanti: “Non è certo che i vaccinati non siano contagiosi, dobbiamo avere dati trasparenti”

Secondo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare presso l’Università di Padova, “tutti noi abbiamo il diritto di conoscere i dati sui contratti e sugli effetti collaterali del vaccino contro il Coronavirus. Anche secondo il direttore generale di Moderna che non è detto che i vaccinati non siano contagiosi. Il picco della seconda ondata in Italia? Credo l’abbiamo superato”.
A cura di Ida Artiaco
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"Anche secondo il direttore generale di Moderna non è detto che i vaccinati non siano contagiosi, sono protetti dalla malattia, ma non è detto che non possano contagiare. Ci sono altri problemi legati alla vaccinazione di massa che di fatto hanno la potenzialità di confondere la sperimentazione di tutti gli altri vaccini. È una cosa molto complessa. Sul fatto che io sia favorevole ai vaccini non ci sono dubbi. Serve però che ci sia trasparenza sui dati, sui contratti e sugli effetti collaterali. È una cosa che tutti noi abbiamo diritto di sapere". Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare presso l'Università di Padova, intervenendo questa mattina alla trasmissione Studio24 su Rainews, dove è tornato a parlare di vaccino contro Covid-19. "Questi organismi – ha aggiunti riferendosi ad Ema ed Aifa – danno una autorizzazione che è diversa dall'approvazione. Quindi, quando c'è un'autorizzazione in caso eccezionale, secondo me è meglio se più persone guardano i dati".

Sulla curva epidemiologica in Italia, Crisanti ha precisato che "il rapporto all'11,2% tra i tamponi positivi e quelli processati ci dice che la percentuale dei positivi sta scendendo ed è un fatto che è indipendente dal numero dei tamponi fatti. E quindi è un segno che la trasmissione sta calando, probabilmente abbiamo passato il picco. Anzi sicuramente". Tuttavia, come dimostrano gli ultimi bollettini del Ministero della Salute, "il numero dei morti, purtroppo, è destinato a rimanere stabile perlomeno per altre due o tre settimane, magari con leggeri cali. Purtroppo i decessi riflettono le infezioni che si sono verificate 2 o 3 settimane fa, quando l'Italia stava nella fase esponenziale. Registreremo quotidianamente ancora tanti decessi, speriamo non a questi ritmi, ma saranno ancora numeri importanti. La curva dei morti non è parallela a quella dei contagi. Lo abbiamo imparato dalla prima ondata".

Per questo, è importante che il governo pensi a delle misure da presentare col prossimo Dpcm di Natale che non vanifichino questo risultato. "Il grafico dei morti ci fa riflettere che ci sono altri problemi di carattere sociale e morale, perché io, onestamente, non penserei di andare a sciare sapendo che ci sono ancora centinaia di morti al giorno – ha concluso Crisanti -. Sono scelte personali e sicuramente gli operatori sciistici hanno il diritto di lavorare, però sappiamo che come si allentano presa e attenzioni sull'emergenza, sicuramente si dà una possibilità al virus di trasmettersi. Penso ci debbano essere, e sicuramente ci saranno, delle misure di buonsenso da un lato per salvare la parte economica del Natale e dall’altro per fare sì che questo non si accompagni a una ripresa dei contagi".

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