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Covid 19

Crisanti: “Focolai attesi, il virus non se n’è andato, esiste rischio di nuove chiusure”

Secondo Andrea Crisanti, consulente del Veneto che dirige la microbiologia dell’Università di Padova, i focolai dell’epidemia erano attesi e il rischio di dover chiudere di nuovo certe zone esiste: “Ci aspettavamo di avere a che fare, passata l’ondata principale della pandemia, con questi focolai. Del resto il virus non se ne è andato”, ha detto in una intervista.
A cura di Susanna Picone
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“È ciò che avevamo previsto. Ci aspettavamo di avere a che fare, passata l’ondata principale della pandemia, con questi focolai. Del resto il virus non se ne è andato”. Si espone così in un’intervista a Repubblica Andrea Crisanti, consulente per l'emergenza Coronavirus del governatore del Veneto Luca Zaia che dirige il dipartimento di  microbiologia dell’Università di Padova. Crisanti ha sottolineato ancora una volta che il virus sta circolando ed esiste un certo livello di rischio, come i casi degli ultimi giorni dimostrano. E a suo dire chi non ha fatto il lockdown ora ha problemi. “Basta vedere la Svezia. Oppure il Brasile, dove sta succedendo un disastro non paragonabile alla situazione italiana. Lì il problema è che troppe persone non hanno il medico”, ha spiegato Crisanti.

Crisanti: "Da colleghi affermazioni fuorvianti su asintomatici"

Crisanti ha parlato anche degli asintomatici che trasmettono il virus: “Sennò non avremmo ancora tutti questi casi. Poi se ci sono persone che si ammalano e hanno i sintomi, trasmettono ancora di più. Non capisco proprio come certi colleghi abbiano potuto fare affermazioni fuorvianti e non coerenti con le stesse direttive del ministero alla Sanità sul tema degli asintomatici. Si sono presi una grave responsabilità”. Secondo l’esperto il problema con questa malattia è che si diffonde molto rapidamente e pertanto le misure devono essere tempestive. Crisanti ha fatto anche l’esempio della Germania, dove nel giro di tre giorni due distretti sono tornati in lockdown dopo il focolaio in un mattatoio.

"Dai politici messaggi contraddittori agli italiani"

Nell’intervista Andrea Crisanti ha detto anche che ora c’è meno paura del Covid perciò “si vede un po’ di rilassamento” ma “gli italiani hanno avuto messaggi contraddittori dai politici, che non hanno dato il buon esempio” perché “prima si dice che siamo in pericolo, poi che bisogna sbrigarsi a riaprire tutto perché l’economia è la cosa più importante”. Per quanto riguarda l’Italia “forse potevamo farlo prima (chiudere, ndr), ma abbiamo agito bene sul lockdown. Per questo ora siamo in una situazione migliore di molti Paesi”. In merito agli ultimi focolai, Crisanti si dice preoccupato della situazione di Mondragone, nel Casertano: “A parte queste situazioni, la gran parte dei casi sono intercettati presto e si fanno i tamponi. È confortante”.

A ottobre il rischio aumenterà

Cosa succederà a ottobre? "Chiaramente il rischio aumenterà. Le persone staranno più al chiuso, le temperature saranno più basse, e l'umidità più alta. Poi si può far confusione con altre malattie da raffreddamento. Per questo bisogna incoraggiare tutti a fare la vaccinazione anti influenzale. Pure su questo ci vuole verità. Sarebbe interessante capire quante dosi ha acquistato l'Italia. Siamo all'assurdo di prenotare 40 milioni di dosi di un vaccino che non esiste, quello per il coronavirus, e di non conoscere i numeri di quello per l'influenza".

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