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Covid, lo sfogo della specializzanda: “Solo rinviato di qualche giorno l’inizio di sei mesi di morte”

Lucilla Crudele, giovane specializzanda in prima linea contro il Coronavirus al Policlinico di Bari, ha pubblicato un post su Facebook nel quale fotografa l’attuale situazione delle corsie e si scaglia contro chi nega la pericolosità del virus in un post Facebook: “Io ho visto i colleghi già stremati ma c’è chi ancora sminuisce il virus. Smettiamola di dire che 15 giorni di lockdown sono la fine della nostra economia, perché nel caso stiamo solo rinviando di qualche giorno l’inizio di sei mesi di morte”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Io li ho visti i giovani ricoverati, i figli terrorizzati, i colleghi già stremati. In questi giorni, non a marzo”: è un lungo sfogo quello che Lucilla Crudele, specializzanda del Policlinico di Bari in prima linea nella lotta al Covid-19, ha pubblicato su Facebook. Nel  post datato 25 ottobre, la giovane dottoressa fotografa l’attuale situazione delle corsie e si scaglia contro chi nega la pericolosità del coronavirus. Crudele scrive: “Io li ho visti i giovani sani, non gli anziani super-obesi. Le signore con la manicure fatta e la piega in ordine, non quelle trasandate di cui pensi che magari sono disattente a loro stesse. Io li ho visti. I figli terrorizzati. Le mamme positive in ospedale con i bambini a casa. I ricoverati a cui nessuno può portare i cambi della biancheria, perché tutta la famiglia è in quarantena. E le ho ascoltate le videochiamate che abbiamo ricominciato a fare”.

“Li ho visti e fuori fa ancora caldo, possiamo far cambiare aria alle stanze e prendere il caffè all’aperto. Cosa sarà di noi fra 15 giorni?” si domanda la dottoressa aggiungendo: “Perché io li ho già visti i colleghi del 118 stremati, quelli in burn-out, un esaurimento da lavoro, e gli infermieri a pezzi”.

Lucilla prosegue lo sfogo: “La prospettiva è la guerriglia fuori dagli ospedali per un posto letto. Perché intanto chi doveva decidere, programmare, prevenire e risolvere ha pensato bene di sminuire, smentire, rassicurare senza alcun fondamento, visto che anche ad agosto c’erano i positivi in giro ma la campagna elettorale era più importante”.

Il post sui social si conclude con un appello: “Quindi smettiamola di dire che 15 giorni di lockdown o restrizioni dure sono la fine della nostra economia, perché nel caso stiamo solo rinviando di qualche giorno l’inizio di sei mesi di morte, crisi irreversibile, che non si basa solo sul vostro pareggio di cassa, e disordini sociali. Quelli veri, non quelli programmati dalla camorra. E nel mentre tutti complottisti con i morti degli altri. A questo giro, gli altri siamo noi”.

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