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Costretta ad abortire con 15 pillole e obbligata a pagare per non vedere diffondere i video: 8 anni all’ex

Il lungo calvario di violenze che ha dovuto affrontare una donna salentina per mano di quello che era il suo compagno e poi è diventato il suo ex, ora condannato a 8 anni di carcere dal Tribunale di Lecce.
A cura di Antonio Palma
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Più volte picchiata selvaggiamente, fatta abortire e infine costretta anche a pagare per non vedere diffondere dei video dal contenuto sessualmente esplicito che la vedevano protagonista. È il lungo calvario che ha dovuto affrontare una donna salentina per mano di quello che era il suo compagno e poi è diventato il suo ex, continuando a perseguitarla.

Per l'uomo di 32 anni nelle scorse ore è scattata la condanna a otto anni di reclusione inflitta dal Tribunale di Lecce per i reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori aggravati, lesioni personali aggravanti e tentata diffusione di video sessualmente espliciti ovvero Revenge porn.

Come ricostruito dagli inquirenti e poi è nel processo di primo grado, le violenze sono andate avanti per anni: prima durante il rapporto tra i due e poi successivamente anche quando la donna ha deciso di lasciarlo. I fatti contestati all'uomo vanno dal gennaio del 2022 al maggio del 2024 quando, dopo l'ennesima violenza, la donna lo ha denunciato facendo scattare l'arresto.

Stando a quando ricostruito dagli inquirenti e riportato a Lecceprima, la donna viveva in uno stato massima soggezione e paura in casa dove gli episodi di violenza erano continui e si sarebbero intensificati col tempo. La vittima veniva picchiata e minacciata e infine costretta anche ad abortire ingerendo ben 15 pillole e poi lasciata in strada.

Anche dopo aver lasciato l'uomo in seguito al brutale episodio, le violenze, le minacce e le aggressioni sarebbero andate avanti in diverse occasioni. La donna è stata picchiata ancora e infine minacciata di morte con l'intimazione di non rivolgersi alle forze dell'ordine.

La vittima infine sarebbe stata costretta anche a versare al suo aguzzino la metà dello stipendio sotto la minaccia di divulgare vidi video sessualmente espliciti che la vedevano protagonista. Per l'uomo, oltre agli 8 anni di carcere, è scattata la condanna all’interdizione perpetua dai pubblici ufficiali all'interdizione legale per la durata della pena.

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