Costa Concordia, ecco quanto costerà la rotazione

Tra quattro giorni cominceranno le operazioni di rotazione della Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 provocando 32 vittime. Si tratterà di ‘parbuckling', il termine tecnico che sta a significare la rotazione di una nave, per riportarla in posizione verticale. "È un’opera mai tentata prima". Franco Gabrielli della Protezione Civile è piuttosto netto nella conferenza stampa che annuncia quella che è la soluzione necessaria a spostare il relitto dall’isola del Giglio, luogo del naufragio. "Ad oggi, 12 di settembre, il progetto autorizzato è nella sua fase 6 e andremo a renderlo esecutivo". Per quanto sia remota la possibilità di rottura del relitto nel corso dell'operazione, i rischi maggiori per la riuscita del progetto, ha rilevato il capo della Protezione Civile, "sono la capacità della struttura di resistere agli sforzi cui sarà sottoposta". Gabrielli ha infine evidenziato che "tutti i costi dell'intervento sono a carico della Costa e delle assicurazioni, per il contribuente italiano l'operazione è a costo zero". Lunedì, dunque, "ci sarà la prova del nove e vedremo i riscontri del lavoro fatto in questi mesi. Come tutte le cose mai sperimentate prima, ci sono elementi di incertezza e non lo dico perchè voglio mettere le mani avanti riguardo ad eventuali conseguenze, ma solo per far capire bene di cosa stiamo parlando", ha spiegato Gabrielli.
I numeri dell'operazione di ‘parbuckling' – "Il costo delle operazioni, fino al momento in cui la nave se ne andrà dall’Isola del Giglio, ammonta a 600 milioni di euro. Un budget destinato a crescere" Lo ha detto Franco Porcellacchia, responsabile per Costa Crociere della rimozione della Concordia, parlando in conferenza stampa. Al progetto per il raddrizzamento della nave lavoreranno 500 persone provenienti da 26 Paesi. Il personale che sarà impiegato è costituito da 120 subacquei, 70 addetti ai lavori di saldatura e carpenteria, 60 tecnici e piloti, 60 addetti alla logistica e alla sicurezza, 50 ingegneri, 140 membri dell’equipaggio impegnati a bordo di 30 mezzi navali e 10 biologi provenienti dall’università La Sapienza e di Genova. Le società italiane impegnate nel progetto sono 150 mentre il porto di Piombino e’ quello che accoglierà il relitto per le procedure di smantellamento. E a proposito di numeri, purtroppo vanno menzionati anche i due dispersi del naufragio (la passeggera Maria Grazia Trecarichi ed il membro dell'equipaggio Russel Rebelli): la loro ricerca "è una priorità", ha sottolineato Gabrielli, aggiungendo che "le ricerche saranno avviate solo quando la nave sarà stabilizzata e quindi le condizioni di sicurezza lo consentiranno".