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Cos’è il “test del finto cliente” nei supermercati Pam, Cgil: “Pretesto per far fuori lavoratori scomodi”

Il “test del finto cliente” è una prova interna in cui ispettori Pam nascondono prodotti nella spesa: se il cassiere non li individua, scatta la contestazione e può arrivare il licenziamento. Come avvenuto in Toscana.
Intervista a Stefano Nicoli
Segretario generale della Filcams Cgil Toscana
A cura di Davide Falcioni
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Tre lavoratori dei supermercati Pam tra Siena e Livorno sono stati licenziati per non aver superato il cosiddetto "test del finto cliente", una prova interna che l’azienda utilizza per verificare l’attenzione dei cassieri e che, questa volta, è costata il posto a tre persone.

Secondo quanto confermato a Fanpage.it da Stefano Nicoli, segretario generale della Filcams Cgil Toscana, il "test" sarebbe stato effettivamente condotto alcuni giorni fa. "Funziona così: gli ispettori si presentano come normali clienti, fanno la spesa e nascondono piccoli articoli dentro confezioni chiuse. Per esempio, inseriscono cosmetici all’interno di un cartone di bottiglie di birra. Alla cassa, chi non si accorge dell’inganno viene sanzionato. E nei tre casi in questione, la sanzione è stata direttamente il licenziamento".

Il primo episodio è avvenuto a Siena, negli altri due casi i provvedimenti hanno colpito due lavoratori dell’area livornese, nei punti vendita di via Roma e del quartiere Corea.

"Non puoi chiedere a un cassiere di fare l’investigatore"

Per la Filcams Cgil Toscana, quello adottato da Pam è un metodo non solo discutibile ma anche fuori scala rispetto al ruolo dei lavoratori. "Un cassiere può fare dei controlli, certo, ma non può aprire ogni confezione che passa sul nastro" spiega Nicoli. "Non è un addetto alla sicurezza. E chi ha lavorato in un supermercato lo sa benissimo".

Quel che però è peggio, secondo il sindacalista, è che questi licenziamenti non sono un incidente, ma l’ennesimo segnale di come Pam gestirebbe il personale: "Siamo di fronte a un’azienda che ricorre spesso a metodi autoritari. Non è la prima volta. L’anno scorso tentarono altri licenziamenti pretestuosi e dovettero tornare sui loro passi".

“Licenziamenti mirati: colpiti i lavoratori più anziani e i sindacalisti”

Non solo: il sindacato parla apertamente di provvedimenti mirati. "I casi che abbiamo registrato riguardano lavoratori con un’anzianità importante, quindi più costosi per l’azienda, oppure rappresentanti sindacali" denuncia Nicoli. "Se il licenziamento venisse confermato, sarebbe l’ennesimo comportamento antisindacale". Il tutto mentre è ancora aperta la procedura di licenziamento collettivo per il punto vendita Pam Panorama, un altro fronte caldo che coinvolge sia i lavoratori sia la Regione Toscana.

Giovedì è previsto un incontro nazionale tra sindacati e azienda."Chiederemo il ritiro immediato dei licenziamenti" dice Nicoli. "Se Pam non farà un passo indietro, procederemo con i ricorsi: i nostri uffici legali sono già al lavoro". Nel frattempo, la Cgil annuncia assemblee in tutti i punti vendita toscani e iniziative pubbliche insieme a Fisascat e Uiltucs. "I lavoratori, ma anche i clienti di Pam, devono sapere cosa sta succedendo" conclude Nicoli. "E noi non lasceremo passare l’idea che un test artificioso possa diventare il pretesto per liberarsi dei dipendenti più scomodi".

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