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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Cosa sappiamo sul capello trovato nei rifiuti di casa Poggi e perché non apparterrebbe a Chiara

“Il capello aveva una lunghezza di tre centimetri e non risultava spezzato. Per cui non dovrebbe essere attribuibile a Chiara”: il consulente della famiglia Poggi, Dario Redaelli, a Fanpage.it spiega quello che è stato trovato nella spazzatura della villetta di Garlasco il giorno dell’omicidio.
A cura di Giorgia Venturini
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Spetta ai giudici della Corte di Cassazione decidere se riaprire il giallo di Garlasco o assolvere in via definitiva Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Lui, unico imputato, non sarà presente.
Chiara Poggi.
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Continua l'incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi. Periti e consulenti si riuniranno il prossimo 4 luglio e procederanno lavorando sui reperti recuperati sulla scena del delitto e rimasti ancora intatti dopo 18 anni. Nell'ultimo incontro nei laboratori della scientifica della Questura di Milano si è provveduto ad aprire i plichi con all'interno la spazzatura trovata nella villetta di Garlasco il giorno dell'omicidio, ovvero il 13 agosto 2007. Nei rifiuti è stato trovato un capello lungo tre centimetri. Si potrà procedere ad analizzare il dna su questo capello?

"Solitamente – spiega il consulente della famiglia Poggi, Dario Redaelli – nel bulbo di un capello troviamo dna nucleare, mentre nelle parti restanti c'è dna mitocondriale. Se c'è quindi è molto meglio perché è più accessibile eseguire le analisi. Nel nostro caso, questo capello trovato sembrerebbe avere il nucleo, seppur invecchiato rispetto alla sua condizione originale. Però sembrerebbe esserci un bulbo. Questo è quello che è parso un po' a tutti guardando questo capello nell'incidente probatorio: sembrerebbe che si possa lavorare su dna nucleare. Ovviamente l'attività verrà eseguita dai periti". Ma cosa si sa di altro su questo capello? Appartiene a Chiara Poggi?

Lo spiega Redaelli: "Il capello – se di capello si tratta perché al momento parliamo di formazione epilifera – aveva una lunghezza di tre centimetri e non risultava spezzato. Per cui non dovrebbe essere attribuibile a Chiara". Il consulente poi spiega che il capello è stato trovato nella porzione esterna del sacchetto dei cereali. Adesso si procederà con le analisi genetiche e poi con le valutazioni investigative. Bisogna infatti tenere in considerazione – come ribadisce Redaelli – che il sacchetto con i cereali è stato rinvenuto nella saletta dove c'era il televisore acceso e dove Chiara Poggi stava facendo colazione prima di essere uccisa. "Quindi la valenza investigativa di questa formazione epilifera ancora non la sappiamo: è da valutare considerando il luogo di rinvenimento, in considerazione delle modalità con cui è stato repertato".

Non è la prima volta che in questi anni sono stati trovati e analizzati capelli. Sette capelli sono stati trovati stretti nel pugno di Chiara Poggi e altri ventinove rinvenuti nelle chiazze di sangue. Uno solo però era provvisto di bulbo e il dna nucleare estrapolato coincideva con quello della vittima. Vennero analizzati nel 2008 dal genetista Carlo Previderè.

Ricordiamo che nella spazzatura è stato trovato un contenitore del Fruttolo, dell'Estathé, un sacchettino di plastica trasparente usato per i biscotti. "C'era poi la buccia di una banana che era contenuta in un altro sacchetto e nulla più", continua Redaelli. "Sono state fatte della campionature per tutti questi oggetti, andranno poi analizzate in seguito durante l'incidente probatorio. Nell'immediatezza è stata fatta la verifica di eventuali tracce ematiche sugli adesivi delle impronte digitali e quella di eventuali tracce di saliva ad esempio sulla cannuccia dell'Estathé. L'esito è stato negativo ma ce lo aspettavamo un po' tutti considerando il fatto che questo materiale è stato conservato in un armadio per 18 anni".

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