Cosa mangiano i cardinali in Conclave e perché un tempo erano vietati ravioli e pollo intero

Dal 7 maggio i 133 cardinali elettori del nuovo Papa si riuniranno in conclave nella Cappella Sistina isolandosi dal resto del mondo fino alla fumata bianca. Dormire e mangiare avverranno in condizioni di completo isolamento e ogni operazione verrà rigorosamente controllata per evitare messaggi da e verso l’esterno. Una segretezza così importante che addirittura la Sistina sarà schermata dai segnali elettronici ma che un tempo era ancora più pressante con un controllo ferreo persino sul cibo.
Perchè alcuni piatti erano vietati durante il Conclave
Durante il Rinascimento, quando l’elezione del Papa era fonte di lotte intestine tra famiglie nobiliari, il cibo infatti era diventato un rischio di fuga di notizie così elevato che la preparazione e la distribuzione ai cardinali venne regolamentata con norme stringenti e ben precise. I ravioli di un cardinale ad esempio potevano essere farciti con un messaggio proveniente dal personale di cucina oppure un cardinale poteva divulgare di nascosto un aggiornamento del voto al mondo esterno col pollo o con un tovagliolo sporco.
Secondo i racconti del cuoco Bartolomeo Scappi, che servì sia i papi che il conclave, i piatti preparati in cucina per i cardinali venivano rigorosamente controllati dalle guardie, che stazionavano appositamente per impedirlo, prima di essere messi in una sorta ruota girevole con un ordine stabilito tramite sorteggio. Per lo stesso motivo erano vietate pietanze che potessero contenere un messaggio segreto come torte e polli interi o ravioli ripieni. Persino vino e acqua dovevano essere serviti in bicchieri trasparenti.
In conclave resta la segretezza assoluta
Molte restrizioni col tempo sono cadute ma quella della segretezza in conclave oggi resta. Ad occuparci del cibo per i cardinali oggi sono le suore di casa Santa Marta, l’albergo vaticano dove alloggiano i cardinali. Quello che entra o esce è ancora strettamente controllato e tutti gli addetti che avranno un ruolo durante il conclave, compreso chi prepara e serve i pasti, nelle scorse ore hanno dovuto fare il giuramento del segreto assoluto promettendo "di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del collegio dei cardinali elettori", "a meno che non ne riceva speciale facoltà". Tutti loro, nei giorni del conclave, non potranno avere alcun contatto, neanche con i propri familiari e nel caso di mancato rispetto, è prevista la pena più alta nella Chiesa, ovvero la scomunica.
Cosa mangiano i cardinali in conclave
I pasti per i cardinali saranno uguali per tutti a parte qualche esigenza per questioni mediche e intolleranze alimentari. Al mattino colazioni leggere, con tè o caffè, pane e marmellata, poi a pranzo un pasto completo con primo, secondo, contorno e frutta, infine una cena più semplice. La mensa preparerà piatti semplici come riso, pasta condita con sughi, carni bianche, pesce al forno, verdure grigliate e insalata ma è concesso anche un dolce mentre da bere vino e acqua ma niente superalcolici.