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Cosa hanno trovato i carabinieri nelle piscine dei parchi acquatici italiani: “Pericoli per la salute”

Controlli dei Nas nei parchi acquatici di tutta Italia: 83 strutture risultate irregolari. Gli agenti hanno chiuso 10 attività. “Batteri fecali in acqua e cibo avariato”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Acqua contaminata da batteri fecali e concreti rischi di infezione per gli avventori. Questo è quanto riscontrato dai Carabinieri dei Nas che hanno svolto nelle ultime settimane diversi controlli nei parchi acquatici di tutta Italia e nelle piscine destinate all'uso ricreativo.

Gli accertamenti sono stati condotti tra luglio e agosto e hanno interessato 288 strutture: almeno 83 sono risultate irregolari.

I Nas hanno quindi emesso circa 108 sanzioni penali e amministrative per oltre 40mila euro

Sono stati disposti anche 10 provvedimenti di chiusura: alcune strutture sono risultate "incompatibili con l'esercizio dell'attività". Quattro di queste strutture sono situate a Messina, Viterbo e Latina. Sarebbe qui che le autorità hanno individuato la presenza di batteri fecali nell'acqua.

Un bagno in piscina, dunque, poteva essere pericoloso per la salute umana.

Altri 3 provvedimenti di chiusura hanno interessato stabilimenti abusivi di Napoli, Reggio Calabria e Bari. Si trattava di strutture private adibite arbitrariamente ad aree ricreative per il pubblico con tanto di ingresso a pagamento.

In provincia di Napoli, un privato aveva aperto la sua proprietà ad amici e conoscenti, imponendo il pagamento di una somma di denaro per accedere alle piscine.

Il titolare operava da anni senza licenza e senza aver sottoposto la struttura ai dovuti accertamenti delle autorità.

Nel Barese, invece, un altro cittadino ha dato vita a una vera e propria attività con tanto di lettini e ombrelloni a pagamento senza mai informare le autorità e sottoporsi ai controlli periodici.

Nelle strutture sanzionate e chiuse, i Nas hanno riscontrato anche la totale assenza delle sanificazioni. Presso i punti di ristoro interni alle strutture sono stati sequestrati anche alimenti scaduti e privi di tracciabilità.

Secondo quanto reso noto, sarebbero circa 250 i chili di cibo scaduto portato via dai Nas e quotidianamente servito agli avventori delle strutture.

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