Cosa emerge dallo stemma di Papa Prevost: i simboli per comprendere come guiderà la Chiesa cattolica

Si dice che dallo stemma e dal motto di ogni Papa si può capire molto della sua personalità e del suo programma e così è anche per il neoeletto Leone XIV, Robert Francis Prevost. Leone è stato priore generale dell’Ordine degli agostiniani ed è il primo Papa nella storia proveniente da quell’Ordine, per questo è naturale che motto latino è “In Illo uno unum” sia tratto da uno scritto di Sant’Agostino di Ippona, un suo commento al Salmo 127.
“Nell’unico Cristo siamo una cosa sola”, la traduzione in italiano. Un motto scelto, come ha spiegato la sala stampa vaticana, in quanto obiettivo di Prevost è promuovere la comunione e l’unità nella Chiesa. Si capiscono, meglio, così, le parole del nuovo Papa sulla sinodalità, pronunciate nel corso del suo primo discorso dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro. “Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono” ha detto, tra le prime parole, Leone XIV. Chi lo conosce bene lo ha definito un “ascoltatore” piuttosto che uno che parla spesso e quindi il dialogo e la condivisione dovrebbero essere tra i tratti più importanti del suo pontificato.
Lo stemma di papa Leone XIV, invece, è uno scudo diviso in due settori. A sinistra lo sfondo è azzurro e si vede uno giglio bianco stilizzato, fiore sempre associato alla Madonna, a cui Prevost è molto devoto, al punto di citare la Santa Vergine di Pompei, in quanto eletto nel giorno della supplica e da chiudere il suo discorso chiedendo alla folla che si accalcava in piazza San Pietro di recitare un’Ave Maria.
Nel lato destro, invece, è presente, su uno sfondo bianco, il Sacro Cuore di Gesù, trafitto da una freccia e posto su di un libro. Anche qui il significato è facile da comprendere: la fede di Prevost è profondamente cristocentrica e memore del sacrificio e del dolore di Gesù, morto sulla croce per salvare l’umanità dal peccato. Il libro chiuso, invece, rappresenta il Vangelo, la scrittura, la Parola immutabile di Dio, anch’essa con valore salvifico per tutti gli uomini.
Non per niente, le prime parole di Leone XIV da Papa sono state “la pace sia con tutti voi”. Non parole generiche, ma un richiamo chiarissimo e potentissimo a quanto Gesù disse ai discepoli quando li incontrò dopo la Resurrezione: pace a voi. D’altronde, il libro del profeta Isaia richiama la venuta di Gesù sulla terra definendolo “consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace." Cristo stesso, dunque, è la pace ed il messaggio di Cristo sarà al centro del pontificato di Leone XIV. Sembra scontato ma non lo è: infatti papa Francesco è stato spesso, invece, accusato dai suoi detrattori di aver trasformato la Chiesa cattolica in una generica ONG scollegata dalla tradizione della Chiesa.