Corruzione, Paolo Berlusconi condannato al risarcimento di 11 milioni di euro

Non finiscono le grane giudiziarie per il fratello dell'ex premier, Paolo Berlusconi. La Corte d'Appello civile di Milano oggi lo ha infatti condannato ad un risarcimento di oltre 11 milioni di euro al comune di Pieve Emanuele (Milano), nell'ambito di un'inchiesta su una presunta tangente da un miliardo e trecento milioni delle vecchie lire versata per ottenere le licenze edilizie necessarie alla costruzione del Golf Club di Tolcinasco. Oltre a Berlusconi, i giudici hanno condannato anche la Seg (Società Europe Golf) e alcuni ex politici locali coinvolti. Secondo quanto stabilito dai giudici, circa la metà del risarcimento dovrà essere pagata dai politici che si macchiarono, secondo l'accusa, di corruzione.
Quanto deciso oggi dalla Corte d'Appello rappresenta l'atto conclusivo di una vicenda iniziata negli anni Novanta, quando emersero i primi dettagli sulla "mazzetta" per costruire il club, che poi fu effettivamente realizzato e inaugurato nel 1993, con green e circa 200 camere per i giocatori. Nel giugno del 2001, il processo d'appello si era chiuso on la dichiarazione di prescrizione dei reati, scattata grazie alla concessione delle attenuanti generiche, che comportò l'uscita di scena del l’ex sindaco di Pieve Emanuele, Antonio Maresca, l’ex assessore all’edilizia di Segrate, Renato Turri, l’ex assessore alla vigilanza di Segrate, Achille Orifici, l’ex assessore di Pieve Luigi Malabarba e un altro amministratore, Corrado Manfredini. In primo grado, nel luglio del 2009, il fratello del Cavaliere era stato condannato con la Seg a un risarcimento di 4 milioni e mezzo per "danno all'ambiente", e più precisamente per averlo radicalmente cambiato in seguito all'intervento urbanistico legato alla costruzione del Golf Club. Berlusconi ha annunciato che farà ricorso in Cassazione.