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Coronavirus, virologa Gismondo: “Vietare le discoteche non serve ed è controproducente”

Con la chiusura dei locali da ballo “i ragazzi continuano a riunirsi privatamente creando assembramenti molto più importanti di quelli nelle discoteche” sostiene Maria Rita Gismondo virologa dell’ospedale Sacco di Milano parlando del nuovo provvedimento emanato dal ministro della Salute. Anche sull’obbligo di mascherine si chiede: “Ora abbiamo anche un virus notturno?”.
A cura di Antonio Palma
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Vietare i balli in discoteca non serve ed è addirittura controproducente perché i giovani cercano altri luoghi di assembramento ancora non controllati, è quanto sostiene Maria Rita Gismondo virologa dell’ospedale Sacco di Milano parlando del nuovo provvedimento emanato dal ministro della Salute a seguito dell’impennata di casi di coronavirus in Italia. “Durante l’emergenza Covid-19 mlte misure, a volte poco comprensibili ai cittadini, hanno avuto una loro logica strategica, ma l’ultima ordinanza del ministro della Salute ne comprende alcune veramente inspiegabili anche a un tecnico” scrive infatti sul Fatto Quotidiano la virologa che già in passato aveva espresso dubbi su alcune misure anticontagio.

“Invito a focalizzare l’attenzione sullo scopo preventivo-sanitario del provvedimento. Un provvedimento così drastico, che li colpisce direttamente, rischia di stimolare una reazione di sfida dei giovani. I ragazzi continuano a riunirsi privatamente (è legale), creando assembramenti molto più importanti di quelli nelle discoteche, dove, peraltro, c’è un certo controllo” ha analizzato l’esperta, sottolineando la necessità invece di educare i ragazzi. “Credo che, se non si procede con la responsabilizzazione e l’educazione, soprattutto per i giovani, si fallisca inesorabilmente. Fatta la legge, trovato l’inganno” ha aggiunto la virologa.

Gismondo contesta l’efficacia anche dell’altro provvedimento emanato con l’ultima ordinanza del ministero della Salute e cioè l’obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento. “Mi sono sforzata a trovarne una giustificazione: mission impossible. Abbiamo un virus da spiaggia, uno da ristorazione, uno da volo aereo, adesso anche uno notturno? Il provvedimento non solo è assurdo, ma è anche fuorviante” ha scritto la virologa, chiedendo: “Dalle 6 del mattino alle 18 possiamo stare tranquillamente in assembramenti senza mascherina? “.

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