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Coronavirus, Ricciardi: “Restrizioni generano ansia, ma è la cosa giusta da fare”

L’epidemiologo Walter Ricciardi ha rimarcato la necessità di proseguire nella linea di chiusura in tutte quelle zone dove c’è un’alta circolazione del virus, quindi ad esempio le scuole: “Le restrizioni generano ansia, ma è la cosa giusta da fare”, afferma Ricciardi, che è diventato consigliere del ministro della Salute.
A cura di Annalisa Girardi
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Le misure precauzionali contro la diffusione dei contagi da coronavirus "devono proseguire per un'altra settimana almeno": queste le parole dell'epidemiologo Walter Ricciardi in un'intervista a Qn, che sottolinea come i tempi dell'emergenza dipendano direttamente dai provvedimenti adottati per limitare i contatti tra le persone. Ricciardi, che è anche consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e membro del consiglio esecutivo dell'Oms, ha quindi rimarcato la necessità di proseguire nella linea di chiusura in tutte quelle zone dove c'è un'alta circolazione del virus, quindi ad esempio gli ambienti chiusi e affollati. Le scuole, continua l'epidemiologo, ricadono ovviamente in questo ambito: "Le restrizioni generano ansia, ma è la cosa giusta da fare".

Secondo Ricciardi le prossime due settimane saranno decisive per l'Italia, per capire come evolve l'emergenza. Ricciardi racconta di aver parlato con i rettori di varie università, che si starebbero organizzando per l'insegnamento via internet. Una misura che permetterebbe alla normale attività di non fermarsi a causa della chiusura degli edifici. "Il destino di questa crisi sarà legato alle scelte che faremo", continua l'epidemiologo, aggiungendo che Germania e Francia, con tutta probabilità "ci seguiranno in questa evoluzione", che non terminerà semplicemente con l'arrivo della bella stagione.

Per quanto riguarda gli ospedali, i nostri reparti di terapia intensiva appaiono più affollati di quelli di Germania e Francia, perché in Italia "abbiamo avuto quello che in termini tecnici si definisce uno spargimento ospedaliero". Ricciardi  quindi spiega: "I casi tedeschi sono stati circoscritti a una comunità. Da noi sfortunatamente una persona malata si è recata in ospedale e il virus si è propagato agli altri pazienti, ai visitatori, ai medici". E rivendica l'azione dell'Oms, che si sarebbe comportata coerentemente in questi giorni. Per quanto riguarda l'esperienza appena iniziata al ministero della Salute, Ricciardi conclude: "Mi pare che la comunicazione fin qui sia corretta".

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