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Covid-19, nelle Marche il Tar riapre scuole e musei ma la Regione le richiude

Il Tar delle Marche ha sospeso l’ordinanza firmata dal governatore Luca Ceriscioli, con la quale era stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e dei musei, oltre alla sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche fino alla mezzanotte del prossimo mercoledì 4 marzo. Boccia: “Lo Stato c’è e si fa rispettare”. Ma poi arriva la smentita della Regione: “Scuole comunque chiuse fino al 29 febbraio”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ho appena firmato la nuova ordinanza n. 2 del 27/02/2020, che dispone fino a tutto il 29 febbraio le misure per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus". L'annuncio è arrivato direttamente dal governatore delle Marche Luca Ceriscioli che ha annunciato la decisione di chiudere di nuovo fino alla fine questa settimana le scuole dopo che il numero dei contagi di Covid-19 nella sua regione è salito a 6, tra cui anche uno studente di Pesaro. Il provvedimento è stato preso nonostante solo qualche ora fa il Tar delle Marche abbia sospeso l'ordinanza firmata nei giorni scorsi dallo stesso Ceriscioli, con la quale era stata disposta la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado e la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche fino alla mezzanotte del prossimo mercoledì 4 marzo. Dunque niente riapertura degli istituti domani, venerdì 28 febbraio.

Nel decreto presidenziale, come si apprende dall'ufficio stampa della Giustizia amministrativa, si dà rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell'ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna, in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19. "L'eventuale differente trattamento riservato dal Governo – si legge nel decreto -, in condizioni asseritamente eguali a quelle della Regione Marche, alla Regione Liguria, sul quale si sofferma lo scritto difensivo regionale (senza che tale circostanza risulti però evocata dal provvedimento impugnato) ha valenza politica ma non giuridica e non può comunque ‘ex se' giustificare l'esercizio del potere".

"Lo Stato c'è e si fa rispettare. Avevamo impugnato l'ordinanza della Regione Marche e il Tar l'ha sospesa – è stato il commento di Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali -. Oggi, 12 Regioni hanno firmato l'ordinanza unica condivisa nella riunione con il governo, costruita sulle direttive del Ministero della Salute, della protezione civile e dell'istituto superiore di sanità. Puntiamo ad omogeneizzare nel giro di qualche giorno l'azione di tutte le Regioni. L'Italia sta già ripartendo. Mi auguro che il presidente Ceriscioli metta in sicurezza i cittadini marchigiani firmando l'ordinanza unica". Nelle Marche i casi di contagio confermati sono tre come confermato dalla Protezione Civile: il trentenne di Vallefoglia, la coppia di anziani di Fano, con la donna in gravi condizioni.

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