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Coronavirus, medici e infermieri di Msf iniziano lavoro in 4 ospedali nel lodigiano

Infermieri, anestesisti e infettivologi di Medici Senza Frontiere iniziano la loro collaborazione con gli ospedali italiani: l’equipe medica dell’Ong supporterà l’attività del personale sanitario di quattro ospedali nel lodigiano: si tratta di quelli di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo in Lodigiano.
A cura di Stefano Rizzuti
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L'ospedale di Codogno (Facebook)
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L’equipe medica di Medici Senza Frontiere inizia la sua collaborazione con gli ospedali italiani per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. L’intervento dei medici di Msf parte nel Lodigiano, con il supporto alla task force del governo, inizia dagli ospedali di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano, tutti paesi che si trovano nel primo focolaio italiano e che ancora sono interessati da un alto numero di casi. Ad annunciarlo è la stessa Ong, spiegando che le sue equipe supporteranno gli infettivologi degli ospedali nella gestione dell’epidemia. A Codogno e Lodi, in particolare, verranno riattivati una ventina di posti letto attualmente esistenti ma inutilizzati a causa della carenza del personale rispetto all’afflusso straordinario che si registra in questo periodo. Compito del personale di Msf sarà quello di affiancare medici e infermieri al lavoro anche in altri reparti della struttura, assistendo inoltre i pazienti contagiati dal Coronavirus e ancora ricoverati nelle strutture lombarde.

Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Msf che coordina l’intervento per il Coronavirus nel nostro Paese, spiega: “Negli ospedali del lodigiano abbiamo conosciuto medici e infermieri che da settimane lavorano senza sosta in una situazione di totale eccezionalità. Da oggi proviamo a dare il nostro contributo al loro grandissimo lavoro, per aiutare ad assistere i pazienti e fronteggiare insieme l’epidemia”. Il team della Ong che lavorerà nella provincia di Lodi è composto da infermieri, anestesisti, infettivologi: il loro contributo servirà anche per portare la loro esperienza, acquisita nella gestione di epidemie in diversi Paesi del mondo, nelle strutture italiane. “In un’epidemia come questa interrompere la trasmissione del virus è cruciale. Negli ospedali è fondamentale ridurre i rischi per il personale in prima linea”, aggiunge Lodesani.

Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst di Lodi, ringrazia il team di Medici Senza Frontiere: “L’esperienza nella gestione di crisi in molte aree del mondo, la professionalità e soprattutto il cuore dei medici e di tutto il personale dell’associazione sono risorse preziose in questo momento; di contro l’esperienza innanzitutto clinica ed organizzativa degli ospedali del Lodigiano sono un patrimonio che con orgoglio mettiamo a disposizione di Medici Senza Frontiere come di tutta la comunità scientifica”. Msf aveva comunicato negli scorsi giorni la disponibilità per affiancare i medici italiani nella gestione dell’emergenza “come segno di vicinanza alla popolazione italiana e a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea per fermare l’epidemia”.

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