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Coronavirus, l’avvertimento di Burioni: “Se potremo uscire in estate dipenderà da cosa facciamo adesso”

Il virologo Roberto Burioni non fa previsioni e non si esprime su cosa potrebbe avvenire in estate, ma lancia un avvertimento a tutti gli italiani: “Non ha senso fare qualunque previsione. Non hanno senso previsioni ottimistiche, ma nemmeno quelle pessimistiche. Dobbiamo pensare al presente. L’estate è nelle nostre mani”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Fare previsioni è difficile. Immaginare quando posso finire l’emergenza Coronavirus è molto complicato. E lanciarsi in pronostici su cosa avverrà nei prossimi mesi rischia di essere dannoso. Lo sa bene Roberto Burioni, virologo e professore del San Raffaele, che rivolge invece un appello agli italiani a restare a casa e ad evitare spostamenti non indispensabili. “Cosa succederà in estate?”, viene chiesto a Burioni durante la trasmissione di Rai Radio2 i Lunatici. “Non ha senso fare qualunque previsione – replica il virologo –. Non hanno senso previsioni ottimistiche, ma nemmeno quelle pessimistiche. Dobbiamo pensare al presente. L'estate è nelle nostre mani”. Ciò che intende Burioni è che quello che accadrà dipende dai nostri comportamenti oggi: più evitiamo il diffondersi del contagio rispettando regole e indicazioni e prima si uscirà dall’emergenza: “Dobbiamo restare a casa. Ciò che accadrà d'estate dipenderà da quello che facciamo noi adesso”.

Il virologo si rivolge a tutti i cittadini, dicendo a chiare lettere cosa bisogna e cosa non bisogna fare per fermare il contagio: “Se continuiamo a stare in giro a fregarcene, il virus non si fermerà. Se invece adesso continuiamo con un sacrificio, fermiamo grossa parte dell'epidemia e poi piano piano ricominciamo, non sono così pessimista. Comunque è impossibile ora fare previsioni. Viviamo alla giornata, fare programmi alla distanza non ha senso”.

Burioni si trova anche a dover smentire una fake news che circola da qualche giorno, quella per cui alcuni extracomunitari sarebbero immuni al virus: “Nessuno ha già gli anticorpi, tutti possono infettarsi. A prescindere dalla nazionalità”. Il virologo, inoltre, commenta le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui il suo Paese possa essere riaperto già tra 15 giorni: “È molto ottimista, gli auguro di avere ragione, tutto qui”. Invece sull’immunità di gregge di cui parlano in Gran Bretagna Burioni commenta: “Non si è mai raggiunta se non grazie a un vaccino, per nessuna malattia virale nella storia dell'uomo”.

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