La protesta dei medici veneti: “Noi usati come i pompieri di Chernobyl”

“Noi medici e infermieri usati come i pompieri di Chernobyl. Dateci protezioni adeguate”. A lanciare un appello e protestare a causa delle insufficienti protezioni fornite al personale ospedaliero impegnato nel contrasto al coronavirus sono i medici del Veneto. Una protesta riportata dal quotidiano La Nuova Venezia. Il sindacato dei medici Anaao Assomed si è rivolto ai direttori delle aziende sanitarie della regione con un documento intitolato “Medici, infermieri e altri operatori sanitari come i pompieri di Chernobyl”. Il chiaro riferimento è a quanti vennero inviati, senza adeguate protezioni, alla centrare nucleare di Chernobyl e che poi vennero condannati a conseguenze terribili.
I medici veneti lamentano come al personale sanitario siano state date mascherine chirurgiche, inadeguate per proteggere dal contagio chi le indossa. “Le lettere (tutte simili) sull’Uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale (DPI) scritte dai Direttori Sanitari delle aziende sanitarie del Veneto e di altre regioni italiane hanno dato e stanno dando indicazioni, a nostro giudizio assolutamente inadeguate, visto l’elevato numero di contagi tra i medici e il personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale”, aggiungono inoltre i medici. “Sono lettere che ‘condannano al contagio’ – continuano i medici – poiché danno indicazioni di usare le mascherine chirurgiche, invece delle maschere FFP2 e/o FFP3, come noi abbiamo sempre chiesto come requisito minimo di tutela e sicurezza, con i pazienti sospetti e confermati COVID19, sulla base dei ‘criminali’ art. 34 del DL n. 9/ 2020 e art. 16 del DL n. 18/2020 (in deroga al regolamento UE e normativa italiana) che hanno recepito pedissequamente, come la stessa Regione Veneto e lo stesso Istituto superiore di sanità (Iss), le indicazioni, a nostro giudizio assolutamente inadeguate, dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in materia, a fronte della pandemia provocata dal virus Sars-Cov-2”.
Quindi l’appello del sindacato: “Chiediamo con urgenza alla Regione Veneto di aggiornare con una modifica in merito il suo documento Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) Istruzioni Operative per la Sorveglianza del Personale del Sistema Sanitario Regionale (Rev.01 del 10.03.2020), inviato a tutte le aziende sanitarie del Veneto, affinché siano garantiti maggiori e più sicuri livelli di tutela e sicurezza del personale sanitario con le indicazioni all’uso di maschere FFP2 e/o FFP3 con i pazienti sospetti e confermati COVID19, e non di mascherine chirurgiche come precisato nel documento regionale sopra citato. La legge italiana non lo impedisce, se lo si vuol fare”.