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Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Settimana cruciale per valutare l’andamento dell’epidemia”

“Questa è una settimana molto importante per valutare l’andamento delle curve. Dobbiamo però anche ricordare che il nostro sforzo in questo momento è quello di evitare che quanto si è verificato nelle Regioni del Nord si verifichi al Sud. La scommessa di queste misure, e in ultima la scommessa del Paese, è proprio questa: fare in modo che queste curve non si riproducano nelle Regioni dove i casi sono ancora limitati”: così Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, nel corso della quotidiana conferenza stampa della Protezione Civile.
A cura di Annalisa Girardi
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Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, nel corso del quotidiano bollettino della Protezione Civile ha sottolineato ancora una volta l'importanza della settimana in corso per l'emergenza coronavirus: "Questa è una settimana molto importante per valutare l'andamento delle curve. Dobbiamo però anche ricordare che il nostro sforzo in questo momento è quello di evitare che quanto si è verificato nelle Regioni del Nord si verifichi al Sud. La scommessa di queste misure, e in ultima la scommessa del Paese, è proprio questa: fare in modo che queste curve non si riproducano nelle Regioni dove i casi sono ancora limitati".

Brusaferro ha quindi rimarcato ancora una volta quanto sia fondamentale ridurre le possibilità di contagio e di trasmissione del virus: "Affinché la curva dei contagi torni a scendere non si può prescindere dal fatto che i nuovi positivi o i sospetti riducano in maniera drastica la possibilità di trasmettere l'infezione ad altri. Dobbiamo fare in modo che gli infetti non trasmettano, altrimenti le terapie intensive non tengono". Il presidente dell'Iss ha anche parlato delle nuove tecnologie che possono aiutare in questa lotta contro il coronavirus: "Oggi è partita una call tra i ministeri di Salute e Innovazione che mira a individuare tutte le tecnologie che possono aiutarci a far fronte a questa emergenza. Credo che sia un passaggio in cui raccogliere idee e sviluppare tecnologie importanti".

Brusaferro non si è sbilanciato sulla tendenza positiva che sembra trasparire dai numeri registrati oggi. "Quello che censiamo oggi è l'effetto dei provvedimenti presi ai primi di marzo. I risultati delle ultime misure prese si vedranno tra qualche settimana, è presto per commentarne l'efficacia. Ma le disposizioni di distanziamento sociale favoriscono sicuramente lo stop alla circolazione del virus". Sulle persone che continuano però a uscire di casa, spostarsi e quindi aumentare le probabilità di contagio, il presidente dell'Iss afferma: "Dobbiamo tenere da una parte la rigorosità del distanziamento sociale, ma dall'altra renderlo il più sostenibile possibile. In un Paese come il nostro, che ha alcune caratteristiche giuridiche e di livelli di libertà, dobbiamo trovare delle formule per poter garantire la massima efficacia nel distanziamento sociale. Credo che le soluzione si possano trovare. Con la nostra ricerca, imprenditoria, e tecnologia dobbiamo sviluppare soluzioni in una contingenza eccezionale".

E mentre l'Oms parla di una pandemia in accelerazione, Brusaferro specifica: "Avevamo già detto che l'Italia era il Paese pilota, ma che gli altri Paesi europei ci avrebbero seguito: è evidente che quando queste epidemie colpiscono Paesi con decine di milioni di abitanti le curve sono destinate ad aumentare. Lo slittamento delle curve ci riporta ancora una volta alla globalità di questa sfida: la stessa Cina ne sta uscendo, noi potremmo superare il picco ma ci saranno altri Paesi dove i contagi cresceranno".

Sui casi al Sud, ancora contenuti nonostante l'esodo delle scorse settimane dalle zone più a rischio, il presidente dell'Iss avverte: "Il Sud oggi mostra dei dati per cui la curva non sembra ancora impennarsi. Da un lato conforta, ma dall'altro devo esprimere la mia preoccupazione: molti quotidiani locali mostrano strade ancora piene di gente. Se l'atteggiamento sarà rigoroso e unitario in tutto il Paese le curve non si impenneranno: ma siamo artefici della forma che prenderà la curva nei prossimi giorni. Il virus non guarda la latitudine, non è una questione geografica, ma si trasmette da persona a persona. Per cui questi dati non devono darci illusioni, non devono farci rassicurare".

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