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Coronavirus, arriva decreto su trasporto aereo: assicurati solo servizi essenziali, no altri voli

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il decreto per la razionalizzazione del servizio di trasporto aereo, un provvedimento che fa seguito alla riduzione del numero dei voli e all’emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus. Vengono garantiti i servizi essenziali, mentre vengono chiusi alcuni aeroporti e si prevede lo stop agli altri voli.
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A cura di Stefano Rizzuti
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L’emergenza Coronavirus comporta un’inevitabile riduzione del numero dei voli. Per questo motivo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato oggi un decreto per razionalizzare il servizio di trasporto aereo considerando la ridotta mobilità su tutto il territorio. Verranno garantiti tutti i servizi essenziali, assicura il ministero, ma l’obiettivo è quello di ridurre gli aeroporti aperti anche per contenere l’epidemia Coronavirus. Il decreto dispone che vengano assicurati solamente i servizi essenziali nel settore del trasporto aereo. Le disposizioni previste dal decreto saranno in vigore fino al 25 marzo e si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano.

Il provvedimento si sviluppa anche sulla base delle richieste dei gestori aeroportuali, considerando la collocazione geografica degli aeroporti, con l’obiettivo di garantire il servizio per tutti i bacini d’utenza. L’operatività dei servizi viene quindi limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali.

Per quanto riguarda gli operatori sanitari che prestano servizio negli scali che verranno chiusi, queste persone verranno utilizzate come supporto per le esigenze sanitarie di aeroporti o porti limitrofi. Il ministero sottolinea, comunque, che “è rimessa alla valutazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile la possibilità di consentire l’operatività degli altri aeroporti in considerazione delle seguenti esigenze: mantenimento dei requisiti di certificazione aeroportuale; previsione dell’accesso alle infrastrutture e del loro utilizzo per i dipendenti dell’ENAC, di Enav S.p.A. e degli Enti di Stato basati in aeroporto; ripristino immediato della piena operatività dell’aeroporto, qualora ritenuto necessario; esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo”. E proprio dopo un’interlocuzione con i vertici di Enac è stato deciso che l’aeroporto di Bergamo resterà aperto al traffico.

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