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Coppia sceglie la strada dell’utero in affitto: ora rischia il carcere

Il caso di una coppia emiliana che ha visto venire al mondo il proprio bambino tre mesi fa in Russia. Ora hanno ricevuto un avviso di garanzia e potrebbero essere costretti a pagare una multa da un milione di euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Alessandro e sua moglie, lui operaio, lei colf, nei giorni scorsi hanno ricevuto un avviso di garanzia: la coppia rischia di essere punita con tre anni di carcere e una multa fino a un milione di euro per avere avuto un figlio in Russia con la maternità surrogata, il cosiddetto utero in affitto, pratica che nel nostro Paese è considerata illegale. La loro storia è raccontata da Repubblica. Il padre del bimbo, in caso di condanna, non avrebbe chiaramente le possibilità di pagare una multa così alto. “Come farò a mantenerlo se mi dovessero condannare?” si chiede l’uomo. “Io faccio l’operaio, mica l’industriale e sognare un figlio, una famiglia, non è una colpa. Così finisce che chi è ricco paga la multa e cresce la famiglia, gli altri vanno in miseria” afferma. “Questo reato, previsto dall’articolo della legge 40, era stato pensato per bloccare medici affaristi, non aspiranti genitori disperati”, ha spiegato a La Repubblica l’avvocato bolognese Giorgio Muccio che difende la coppia.

“No all’utero in affitto” ha sentenziato Angelino Alfano a margine degli incontri col premier Matteo Renzi per confrontarsi sul tema della legge unioni civili. Ma c’è da dire che questo sistema in molti Paesi occidentali, a cominciare dall’Inghilterra e gli Stati Uniti, è legale e regolamentata. A tal proposito va detto che lo scorso gennaio la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per aver violato il diritto di una coppia sposata di poter riconoscere come proprio figlio un bambino che non ha nessun legame biologico con loro e che è nato in Russia da madre surrogata. La coppia ha ottenuto un risarcimento e il piccolo resterà nella famiglia che lo ha adottato nel 2013.

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