Cooperante morto a Capo Verde, l’appello della famiglia di David: “Diteci cosa è successo”

È ancora giallo sulla morte di David Solazzo, il cooperante di origine fiorentina trovato cadavere lo scorso 1 maggio nella sua casa sull'isola di Fogo, nell'arcipelago di Capo Verde, dove stava portando a termine un progetto per conto della Ong Cospe. Mentre continuano le indagini della polizia locale, sul caso è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha assicurato, intervistato da una televisione locale, che "il Governo si sta muovendo e si impegnerà, come stiamo dimostrando di fare quotidianamente nella vicenda Regeni. Chiaramente, quando si parla di qualcosa che avviene all'estero, il governo si muove con più difficoltà".
Il Guardasigilli ha così accolto l'appello lanciato dalla famiglia di David, e in particolare dalla sua fidanzata Marija Tosic che in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino ha detto: "Vogliamo sapere come è morto David. Non crediamo all'ipotesi dell'incidente domestico e vogliamo chiarezza dalle autorità di Capo Verde. Ci aspettiamo vicinanza e sostegno da parte delle istituzioni italiane". D'altronde, la famiglia Solazzo non ha mai creduto a questa pista che pure era emersa poche ore dopo il ritrovamento del cadavere del cooperante italiano che sarebbe deceduto, secondo i primi risultati delle analisi, per un'emorragia da taglio di cui non risulta comprensibile né l'origine né la causa. "Proprio conoscendo David nel profondo e nella sua intimità – avevano aggiunto nei giorni scorsi -, non siamo disposti ad accettare ipotesi semplicistiche che propendono per l'incidente domestico prima che le indagini vengano effettuate con la dovuta cura e attenzione. Ci aspettiamo che le indagini vengano condotte in maniera approfondita e con estrema attenzione, in modo tale che si possa conoscere la verità". Nel frattempo, proprio in queste ore, la sorella di David, Alessandra, sta arrivando in Africa per seguire le operazioni relative al rimpatrio della salma.