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Concordia, Schettino resta libero: respinta la richiesta di arresto

Il Riesame ha respinto la richiesta della Procura di Grosseto per Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia condannato a sedici anni e un mese. Lui commenta: “Non voglio fuggire ma difendermi”.
A cura di Susanna Picone
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Francesco Schettino resta un uomo libero. Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di arresto avanzata dalla Procura di Grosseto nei confronti dell’ex comandante della Costa Concordia che lo scorso febbraio è stato condannato a sedici anni e un mese per il naufragio all’Isola del Giglio. Prima della decisione del Riesame già i giudici del Tribunale avevano respinto la richiesta dei pm. L'ordinanza è stata depositata alla vigilia di Pasqua ma la notizia è stata resa nota oggi dall'avvocato Saverio Senese, nuovo difensore di Schettino. Per i giudici del Riesame, dunque, non c'è pericolo di fuga. Di parere contrario era la Procura di Grosseto, che aveva reiterato per l'ennesima volta la richiesta di arresto. “Sono contento per questa decisione. I giudici hanno capito che io non voglio fuggire. Io voglio restare in Italia per difendermi”, ha commentato così Schettino tramite il suo avvocato Senese.

Il commento del legale di Schettino – “Ero fiducioso nella decisione dei giudici fiorentini, i quali hanno evidentemente ribadito il principio di natura generale, per il quale la carcerazione cautelare non può mai essere utilizzata quale forma di espiazione anticipata della pena. Il comandante Schettino potrà ora finalmente dimostrare che non è il bieco e cinico irresponsabile come è stato fino a qui indicato all’opinione pubblica. Da oggi cominceremo a lavorare per il giudizio di appello nella convinzione che egli sia stato fin qui eccessivamente sanzionato anche per colpe non sue”, ha aggiunto il legale. Una settimana prima dell'udienza del Riesame Schettino ha riconsegnato di propria iniziativa il passaporto alle autorità: l'ex comandante si è recato presso la caserma dei carabinieri di Meta di Sorrento, dove risiede, e ha fatto mettere a verbale che ha restituito il passaporto e ha chiesto che venisse trasmesso al questore di Napoli, affinché provvedesse all'eventuale sospensione o alla sua revoca. “Si è trattato di un gesto spontaneo di Francesco Schettino – ha detto Senese – per rafforzare il concetto che non intende lasciare l'Italia: non vuole fuggire, ma restare in patria per meglio difendersi dalle accuse”.

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