Comune in Calabria vara assegno di sopravvivenza per i disoccupati (VIDEO)

L'amministrazione comunale di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, anche per il 2014 darà un sostegno economico ai giovani di nuclei familiari disoccupati e senza alcun reddito. L'idea è nata nel 2013: unica nel suo genere ha riscontrato sin da subito non pochi risultati, intervenendo sulla situazione economica di 60 famiglie con un assegno mensile di 175 euro. Il sindaco della cittadina Michele Tripodi, eletto con i Comunisti Italiani, ha commentato: "L'iniziativa che sarà ripetuta con gli stessi criteri dello scorso anno definiti dallo specifico regolamento, si inserisce dentro un contesto di misure anticrisi fortemente volute dall'Amministrazione Comunale che destina, a copertura dell'assegno di sopravvivenza, risorse importanti del proprio bilancio, 120.000 Euro all'anno, al fine di dare risposte a molte persone di Polistena non in grado di far fronte ai bisogni primari".
Prosegue il primo cittadino: "La crisi economica e i tagli dei fondi ai Comuni, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno aggravato infatti il già difficile quadro sociale in cui operano le amministrazioni locali aumentando la disperazione e cancellando le speranze di migliaia di giovani scaricati dalle scelte penalizzanti del Governo centrale in materia di lavoro e assistenza. Tra le misure anticrisi già adottate dall'Amministrazione Comunale di Polistena, oltre all'assegno di sopravvivenza, vi sono il mantenimento delle tariffe a parità di servizio e la definizione agevolata dei tributi comunali arretrati (depurati da sanzioni ed interessi) per i quali è possibile presentare domanda entro il 28 febbraio. Come pure l'aumento del canone patrimoniale non ricognitorio rivolto non ai cittadini, ma ai colossi e gestori degli impianti a rete, che potrebbe costituire una fonte di entrata alternativa, per il finanziamento di servizi sociali e funzioni fondamentali del comune. Con l'assegno di sopravvivenza, l'Amministrazione Comunale pertanto ribadisce la necessità, non più procrastinabile, di introdurre nell'ordinamento italiano il reddito di cittadinanza, misura ormai presente in molti paesi europei, che il Governo tuttavia non intende assumere. Siamo convinti che solo attraverso un investimento dello Stato nella spesa sociale ed un piano credibile per l'occupazione per i giovani si possa sottrarre il Mezzogiorno e le sue popolazioni al dilagare della crisi economica".