video suggerito
video suggerito

Clandestinità, il Presidente della Cassazione: “Reato inutile, inefficace e anche dannoso”

Inaugurando l’anno giudiziario, il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, ha ricordato che alla prova dei fatti il reato di immigrazione clandestina si è rivelato “inutile, inefficace e anche dannoso” chiedendo la sua sostituzione con un illecito e con sanzioni di tipo amministrativo.
A cura di Antonio Palma
11 CONDIVISIONI
Immagine

Il reato di clandestinità alla prova dei fatti si è rivelato "inutile, inefficace e anche dannoso". Dopo il Procuratore nazionale antiterrorismo, Franco Roberti, a scagliarsi contro il reato di immigrazione clandestina questa volta è stato il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario 2016. Prendendo la parola nel corso della cerimonia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Canzio infatti ha tenuto a sottolineare che "la risposta sul terreno del procedimento penale" per il reato di clandestinità "si è rivelata inutile, inefficace e per alcuni profili dannosa". Per questo, ricordando che sulla questione è "in atto una riflessione del Parlamento e del Governo", il Procuratore ha sollecitato "la sostituzione del reato con un illecito e con sanzioni di tipo amministrativo, fino all'espulsione" che "darebbe risultati concreti".

Parlando più in generale di lotta al terrorismo, Canzio inoltre ha voluto ricordare che "ogni forma di criminalità organizzata o terroristica, anche quella internazionale di matrice jihadista", deve essere condotta "nel rispetto delle regole stabilite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato", altrimenti "tradiremmo la memoria dei magistrati caduti in difesa dei più alti valori democratici" e "non faremmo onore al giuramento di fedeltà che abbiamo prestato". Citando vari giudici uccisi, Canzio ha ricordato che tutti sono "un modello di riferimento al quale ogni magistrato dovrebbe ispirarsi per il messaggio di speranza, fiducia, forza della ragione e della democrazia contro la violenza e le farneticazioni di coloro nei quali si annida il ‘cuore di tenebra', traendo dal loro fulgido esempio un monito per la legittimazione, la credibilità, l'autorevolezza della giurisdizione".

Rivolto ai legislatori, il primo presidente della Cassazione ha chiesto apertamente anche un depotenziamento degli effetti della prescrizione sui reati. La prescrizione "irragionevolmente continua a proiettare la sua efficacia pure nel corso del processo, dopo l'avvenuto esercizio dell'azione penale o addirittura dopo che è stata pronunciata la sentenza di condanna di primo grado" ha ricordato Canzio, aggiungendo: "Sarebbe logico, almeno in questo caso, che il legislatore ne prevedesse il depotenziamento". Sempre in tema di legislazione, secondo Canzio, "sarebbe auspicabile, pur nella mutevolezza degli aspetti economico-sociali da cui è contraddistinta la modernità, che il legislatore evitasse d'intervenire sul tessuto normativo con modifiche troppo frequenti, spesso ispirate a logiche emergenziali poco attente ai profili sistematici dell'ordinamento, rendendo così difficile il formarsi di orientamenti giurisprudenziali di lungo periodo e, per ciò stesso, più stabili e affidabili". Da parte del legislatore, invece, sono necessarie "norme chiare, precise, comprensibili e conoscibili".

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views