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Chiede turni leggeri, schiaffeggiato in pubblico: camionista si uccide, i capi accusati di omicidio colposo

Nel 2023 un autotrasportatore 60enne si tolse la vita dopo essere stato schiaffeggiato davanti ai colleghi per aver chiesto turni di lavoro più leggeri. In seguito al suicidio, i due datori di lavoro sono accusati di omicidio colposo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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A 60 anni era stato schiaffeggiato davanti ai colleghi per aver chiesto turni di lavoro più leggeri. Un'umiliazione troppo grande per un'autotrasportatore alla soglia della pensione che, nel marzo del 2023, si è tolto la vita. L'uomo sarebbe stato maltrattato continuamente sul luogo di lavoro: più volte era stato costretto a saltare il riposo tra un turno di guida e l'altro e a fare orari massacranti.

La Procura di Torino aveva aperto un fascicolo di inchiesta sul caso, ipotizzando lo sfruttamento lavorativo. ora la pm Rossella Salvati, che ha ereditato l'inchiesta dall'ex procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, ha stralciato l'ipotesi di reato di sfruttamento e chiuso l'indagine, confermando invece l'accusa di omicidio colposo.

L'autotrasportatore lavorava per Af Logistics, società fornitrice di una catena di supermercati. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare per due manager della società la richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione dell'udienza preliminare. Nel "mirino" dell'indagine ci sarebbero l'amministratore della società di logistica e il responsabile dell'ufficio di Rivalta che organizzava i turni.

Per chi indaga, il suicidio sarebbe correlato alla presunta violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza nel luogo di lavoro. L'autotrasportatore si sentiva infatti maltrattato, psicologicamente e fisicamente, e avrebbe guidato anche per 60 ore a settimana. Il 60enne era soffriva di crisi di panico e stress dati dalla consapevolezza di non poter cambiare lavoro a  causa dell'età che non gli avrebbe permesso altri sbocchi.

Alla moglie il camionista avrebbe più volte confidato di essere esausto e di non aver lasciato l'impiego solo per non perdere la casa. La famiglia aveva presentato un esposto in Procura dopo la morte dell'uomo tramite l'avvocata Mariagrazia Pellerino. I parenti del 60enne hanno sottolineato la profonda sofferenza patita dall'uomo a causa dello stress da lavoro. Lo stesso hanno confermato anche gli esami medico-legali.

Non è la prima vicenda giudiziaria nella quale è coinvolta Af Logistics: a giugno un giudice ha condannato un dirigente e due manager della catena di supermercati affiliata per le lesioni cagionate dall'autista di un tir e da un altro dipendente di Af Logistics (poi assolto) a un magazziniere rimasto schiacciato nel cassone ribaltabile del camion. Alla base della decisione, ci sarebbero inadempienze nella formazione sulla sicurezza sul lavoro da parte del supermercato e della società.

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