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L'omicidio di Chiara Ugolini a Verona

Chiara Ugolini, nella bocca della 27enne uccisa dal vicino uno straccio imbevuto di candeggina

Chiara Ugolini aveva in bocca uno straccio intriso di candeggina. Secondo quanto riportato dall’Ansa sul corpo della giovane attraverso un primo esame sono state riscontrate tracce di sangue che farebbero pensare a un’emorragia interna. Domani verrà effettuata l’autopsia sul corpo della 27enne ritrovata morta in casa domenica sera a Bardolino. A confessare l’omicidio il vicino di casa Emanuele Impellizzeri.
A cura di Chiara Ammendola
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Chiara Ugolini (foto Facebook)
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Uno straccio imbevuto di candeggina. È quanto ritrovato nella bocca di Chiara Ugolini, la 27enne uccisa dal vicino di casa nel suo appartamento di Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona. Secondo quanto riportato dall'Ansa, sullo straccio i medici che hanno effettuato un primo esame sul corpo della giovane hanno trovato tracce di candeggina o di un'altra sostanza corrosiva. Mentre sul corpo non sono stati trovati evidenti segni di contusione, così come sulla testa, cosa che farebbe così escludere una morte provocata da un oggetto contundente scagliato a forza sulla giovane. Piuttosto i primi esami hanno evidenziato che la ragazza presenta un'unica fuoriuscita di sangue dalla bocca, compatibile con l'ipotesi di emorragia interna. Domani 8 settembre 2021 sarà effettuata l'autopsia sul corpo di Chiara così come disposto dal sostituto procuratore di Verona, Eugenia Bertini, che coordina l'indagine, e sarà eseguita all'Istituto di Medicina legale del Policlinico scaligero.

Dunque nessuna spinta come raccontato da Emanuele Impellizzeri che ha confessato l'omicidio poco dopo il fermo, la ragazza sarebbe morta per le lesioni interne riportate dopo l'aggressione da parte del 38enne che si è intrufolata in casa di Chiara. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti infatti, l'uomo domenica sera si sarebbe arrampicato sul terrazzo di casa della 27enne piombandole in cucina: lo avrebbe fatto proprio perché sapeva che in quel momento in casa con lei non c'era nessun altro così come raccontato durante la sua confessione.

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Il presunto killer, che al momento si torva rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano dopo essere stato fermato in autostrada mentre fuggiva in moto verso Firenze, ai Carabinieri si sarebbe limitato a dire di avere spinto la ragazza. Quando è stato fermato, oltre ad essere sporco di sangue, Impellizzeri presentava graffi al volto, segni evidenti di una colluttazione. È probabile che dunque Chiara si sia difesa, per questo tra i moventi del delitto gli investigatori non escludono l'ipotesi di un'aggressione a sfondo sessuale.

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