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Chi ha ucciso Carmela Melania Rea? La verità nascosta tra sospetti e testimonianze

Le indagini sulla morte di Carmela Melania Rea continuano senza soste: si raccolgono testimonianze, si cercano tracce, si effettuano analisi sui reperti per cercare di risalire finalmente alla verità di questo orribile omicidio.
A cura di danila mancini
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carmela rea detta melania foto tratta da Chi l'ha visto

Chi ha ucciso Carmela Melania Rea?

Nelle ultime ore, all'attenzione dei media, salta prepotentemente il nome di Salvatore Parolisi, marito della vittima. I motivi, per i quali si sospetta di lui, sarebbero presunti, alla base di testimonianze riferite da alcuni amici della coppia agli inquirenti. In particolare, l'amico Raffaele avrebbe confermato che nel portabagagli dell'auto di Salvatore ci fosse, il 18 aprile e quindi il giorno della scomparsa di Melania, un trolley, che poi non sarebbe più stato ritrovato. Ci si potrebbe domandare per quale motivo la famigliola avesse pronta la valigia, visto che sarebbero dovuti partire alla volta di Somma Vesuviana per le feste pasquali soltanto due giorni dopo. Ci si potrebbe domandare, soprattutto, cosa contenesse il trolley.

Stando a quanto rivelato da un'amica intima di Melania, i litigi con Salvatore sarebbero stati così frequenti da comportare una rottura indelebile nel loro rapporto e tale da spingere Melania a tornare a Napoli dalla sua famiglia.

Insinuazioni, dubbi, sospetti che verranno dipanati dal certosino lavoro degli inquirenti, i quali, come conferma a Chi l'ha visto lo stesso fratello di Melania, Michele Parolisi, stanno analizzando ogni minimo dettaglio, anche quello che apparentemente può sembrare insignificante, al fine di risalire alla verità.

La redazione del programma condotto da Federica Sciarelli, ha cercato di ricostruire la vita di coppia di Melania e, soprattutto, i suoi ultimi attimi di vita, attraverso il racconto di amici e parenti. Si parte dalle testimonianze di Alfredo Ranelli e della moglie Albina Antonucci, proprietari del chiosco a Colle San Marco, per arrivare a quella di Salvatore Parolisi, che racconta una diversa versione dei fatti, diversa in alcuni dettagli.

I TESTIMONI DI COLLE SAN MARCO

il sentiero attraversato da melania rea e il monumento dei caduti presso il quale si interrompono le sue tracce

Carmela Melania Rea e Salvatore Parolisi giungono a Colle San Marco poco dopo le 14. Alfredo Ranelli, proprietario del chiosco, nota subito l'uomo per il suo abbigliamento dal proprietario del chiosco Alfredo Ranelli, in quanto indossa una maglia a maniche corte e un paio di bermuda nonostante il freddo. Intorno alle 14:40 (i tabulati lo confermano) Sonia, l'amica di Melania e Salvatore, prova a chiamarla sul cellulare, che risulta libero ma nessuno risponde. Quando Melania si allontana dal marito per dirigersi nel bagno del ristorante, Salvatore resta con la bambina. I minuti passano e al cellulare Melania continua a non rispondere, così il marito si decide a chiedere informazioni in giro e giunge proprio dal proprietario del chiosco, il quale conferma che verso le 15:30 l'uomo gli si avvicina alquanto preoccupato per chiedergli se abbia visto una donna con un giubbotto scuro e i pantaloni chiari. Alla risposta negativa, prosegue oltre e ritorna al chiosco verso le 16 o poco dopo: è visibilmente scosso, piange e continua e ripetere di non riuscire a trovare la moglie.

A questa testimonianza si aggiunge quella della signora Albina Antonucci, proprietaria del chiosco: lunedì 18 aprile, giorno della scomparsa di Carmela Rea, un gruppo di operai è a lavoro per ripulire il bosco. Che qualcuno di loro abbia visto qualcosa di importante? La donna, inoltre, racconta anche che quel giorno Salvatore Parolisi lascia la figlioletta Vittoria ai gestori del bar, per poi mettersi di nuovo in cerca della moglie Melania.

E ancora: è stata raccolta l'importante testimonianza di un motociclista, che conferma di aver visto Melania passare attraverso un sentiero, confermata anche dal fiuto dei cani. Le tracce della donna si interrompono di fronte al Monumento dei Caduti.

LA TELEFONATA ANONIMA

la cabina telefonica di Teramo da dove è partita la telefonata anonima

Di Melania, per due lunghissimi giorni, non si è avuta alcuna notizia, fin quando, mercoledì 20 aprile, da una cabina telefonica di Teramo un uomo segnala la presenza di un corpo al bosco delle Casermette, in prossimità di Ripe di Civitella, a 15 chilometri di distanza dal luogo in cui la donna è scomparsa. Gli inquirenti, nonostante i numerosi appelli, ancora non sono riusciti a risalire alla persona che ha contattato il 113. Il mistero della telefonata anonima, dunque,non è stato del tutto risolto.

IL RITROVAMENTO DEL CORPO DI CARMELA MELANIA REA MELANIA

la casetta di legno a ripe di civitella dove è stato rinvenuto il corpo di melania rea

Il corpo di Carmela Melania Rea è stato trovato nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella, a 15 chilometri di distanza dal pianoro di Colle San Marco, luogo della sua scomparsa. Abbandonato accanto ad una casetta di legno, sulla cui parete sono visibili dei profondi segni provocati da un fendente.

Pantaloni e slip abbassati (non c'è stata violenza sessuale), una siringa conficcata nel giubbotto all'altezza del costato, un laccio emostatico e il cellulare accanto al corpo; sulla coscia un simbolo, che sembra essere una svastica. Qualcuno ha fatto notare che il corpo di Melania è stato ritrovato il giorno dell'anniversario della nascita di Adolf Hitler. Tutte tracce che, secondo gli inquirenti, servono a depistare le indagini.

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