Chi era lo studente 16enne ucciso davanti a un bar di Capizzi: “Non era lui l’obiettivo, colpito per errore”

Si chiamava Giuseppe lo studente di 16 anni ucciso ieri sera a Capizzi (Messina) mentre si trovava davanti ad un bar, molto affollato, della centrale via Roma. È stato raggiunto da colpi di arma da fuoco esplosi – stando a quanto ricostruito finora – da un giovane di 20 anni, che è stato poco dopo fermate dalle forze dell'ordine con l'accusa di omicidio. Insieme al giovane, il cui nome è Giacomo Frasconà, sono stati fermati anche il fratello 18enne Mario e il padre Antonio, "ritenuti responsabili di aver accompagnato il congiunto sul luogo del delitto al momento dell’azione di fuoco".
La vittima studiava all’istituto alberghiero Don Bosco Majorana di Troina. "Ci stringiamo con profondo dolore attorno alla famiglia per la prematura scomparsa del nostro caro alunno, Giuseppe. Ricorderemo per sempre il suo sorriso. Tutta la comunità scolastica partecipa al vostro lutto. Riposa in pace, Giuseppe", si legge in un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della scuola. "Si resta sgomenti e annientati dinanzi a tanta crudeltà e al dolore straziante che essa ha generato. Riposa in pace tesoro. Sarai sempre nei pensieri e nei cuori dei tuoi compagni, dei tuoi professori, dei collaboratori scolastici e della tua preside", è invece il pensiero della dirigente Mariangela Santangelo.
A Capizzi, il suo paese, tutti lo ricordano come un ragazzo tranquillo, rispettoso e legato alla famiglia, come sottolinea la stampa locale, e quando non era a scuola, dava una mano ai genitori nell’azienda agricola e di allevamento di famiglia. "Conosco la famiglia fatta di gente per bene e grandi lavoratori", ha detto il sindaco della cittadina del Messinese, Leonardo Giuseppe Principato Trosso, commentando i fatti della scorsa notte, aggiungendo che proclamerà il lutto cittadino.
Stando a quanto ricostruito finora, erano circa le 22.30 di sabato 1 novembre quando il 16enne è stato colpito. Il decesso si è verificato dopo il suo arrivo alla guardia medica. Anche un 22enne è rimasto ferito: trasferito al pronto soccorso dell'ospedale di Nicosia, non sarebbe in pericolo di vita. L'intento del killer, però, non sarebbe stato quello di colpire lo studente e il giovane ferito, ma lo avrebbe ucciso "per errore". Dalle prime indagini dei carabinieri della compagnia di Mistretta, sarebbe emerso che il vero obiettivo dell'agguato sarebbe un'altra persona. Alla base, ci sarebbero dissidi personali. Per altro, la famiglia dei fermati sarebbe già nota alla forze dell'ordine.
Sempre il primo cittadino di Capizzi ha spiegato che "l'anno scorso alcuni componenti sono stati indagati per avere dato fuoco alla caserma dei carabinieri, due giorni fa sono stati sottoposti a controlli perché sospettati di possedere armi. Ieri sera poteva essere una strage, quel bar è frequentato da molti ragazzini. I nostri carabinieri sono pochi e più volte ho chiesto al prefetto dei rinforzi".