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Guerra in Ucraina

Chi è e come si sta muovendo Valery Zaluzhny, il capo dell’esercito ucraino

Valery Fyodorovich Zaluzhny, 48 anni, da luglio guida le forze armate ucraine che stanno resistendo all’impatto con l’esercito russo, uno dei più potenti del mondo.
A cura di Davide Falcioni
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A 15 giorni dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina le truppe di Zelensky stanno reggendo l'impatto con le forze armate russe, molto più equipaggiate ma probabilmente non altrettanto motivate a portare avanti un conflitto fratricida. Quella che all'inizio molto credevano sarebbe stata una "guerra lampo" di Putin si sta rivelando tutt'altro anche grazie alla resistenza messa in campo dagli ucraini. Ma chi è l'uomo ai vertici dell'esercito di Kiev? Il suo nome è Valery Fyodorovich Zaluzhny, ha 48 anni e guida le forze armate dallo scorso luglio. Nato a Novohrad-Volynskyi, città con fortissima tradizione cattolica e influenza polacca, viene descritto come un uomo dall'impostazione culturale, politica e sociale europea, e non asiatica. Come ricorda l'Economist solo alcune settimane fa, quando l'invasione non era ancora avvenuta, il generale Valery Zaluzhny aveva dichiarati in un'intervista che le sue truppe erano pronte e ben equipaggiate con un inventario completo di armi moderne, “per affrontare i nemici non con i fiori, ma con Stinger, Javelins e Nlav (armi anticarri)".

L'uomo sulle cui spalle poggia l'organizzazione dell'esercito ucraino è stato nominato dal presidente Volodymyr Zelensky lo scorso 28 luglio ed ha decenni di esperienza. Nato nel 1973 nella regione di Zhytomyr, nell'Ucraina centro-settentrionale, Valery Fyodorovich Zaluzhny si è arruolato nel 1997 e dieci anni dopo si è laureato all'Accademia di difesa nazionale. Nel 2014 ha preso parte alla difesa dell'Ucraina quando i separatisti sostenuti dalla Russia si sono ritagliati le loro "Repubbliche" nel Donbass. Il generale Zaluzhny – spiega sempre l'Economist – appartiene alla prima generazione di soldati che si è fatta strada nei ranghi di un esercito che stava perdendo la sua "russificazione" a favore di una posizione più indipendente e, successivamente, rivolta all'Occidente. L'ufficiale si è dichiarato favorevole all'ingresso dell'Ucraina nella Nato e dopo la sua nomina è stato incaricato di modernizzare l'esercito per renderlo interoperabile con le forze dell'Alleanza Atlantica. Non a caso ha addestrato le sue forze all'uso delle ultime armi occidentali, dai droni ai missili anticarro.

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