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Il parroco: “Chi colora d’arcobaleno la sua foto su Facebook non potrà fare il padrino”

Dura presa di posizione di un giovane sacerdote del leccese, don Emiliano Di Mitri, contro i suoi parrocchiani che dimostrano la propria gioia per la decisione della Corte Suprema Usa di legalizzare i matrimoni omosessuali.
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Chi colora d'arcobaleno la propria foto del profilo su Facebook non potrà fare nè il padrino nè la madrina di battesimo o di cresima e neppure potrà fare da catechista ai bambini o avere responsabilità in parrocchia. E' la netta presa di posizione di un giovane sacerdote di un paesino del leccese, Poggiardo, stufo di vedere i propri parrocchiani giubilare dopo il via libera della Corte Suprema degli Stati Uniti alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti e cinquanti gli Stati dell'Unione. Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, nelle ore immediatamente successive la notizia della sentenza ha fatto attivare una nuova funzione con la quale tutti gli utenti che lo volessero possono, con un semplice clic, inserire un arcobaleno di colori nella propria foto preferita per celebrare lo storico evento.

"Ora basta! – scrive sulla sua bacheca del popolare social network don Emiliano – Tutti quei parrocchiani che coloreranno le foto arcobaleno a sostegno delle organizzazioni LGBT non sapendo nemmeno cosa sono e quali sono le teorie gender non avranno da me: certificato-battesimo per fare padrini e madrine. Non avranno incarichi come educatore catechista o responsabile di associazione ecclesiale con finalità educativa, perchè in netto contrasto con il Santo Vangelo. Qualsiasi replica a questo post verrà cancellata."

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Don Emiliano non è certo un prete ottuagenario che non ha ancora superato lo choc dei cambiamenti del Concilio Vaticano II. Ha appena 32 anni ed è stato ordinato sacerdote nel 2009. E' un uomo di grande cultura: dopo aver frequentato il seminario ad Otranto, si è laureato prima in teologia a Molfetta e poi in filosofia all'Università pubblica di Lecce. Dopo aver passato un ulteriore periodo di formazione a Bologna dai padri Gesuiti, lo stesso ordine a cui appartiene papa Francesco, è stato assegnato alla cura delle anime nella sua zona natale. Il motto scelto dalla sua ordinazione è tratto dalla lettera di San Paolo ai Filippesi: "Abbiate gli stessi sentimenti che furono di Cristo." La sua posizione sul matrimonio omosessuale è dura ma chiara e sicuramente nei prossimi giorni susciterà un vespaio di polemiche, non solo nel piccolo paesino pugliese.

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