video suggerito
video suggerito
Conclave, elezione del nuovo Papa

Che cos’è il motto pontificio e perché ogni Papa ne adotta uno appena eletto

Tutti i Papi scelgono un proprio “motto pontificio”, una breve frase in genere in lingua latina che ha l’obiettivo di esprimere il senso del proprio futuro pontificato. Papa Francesco aveva scelto “miserando atque eligendo”, che ricorda quando Gesù “ebbe misericordia e scelse” il pubblicano Matteo, suo apostolo.
110 CONDIVISIONI
Il motto di papa Francesco
Il motto di papa Francesco
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tutti i Papi scelgono un proprio “motto pontificio” o “motto apostolico” al momento della elezione. Spesso è lo stesso motto di quando erano vescovi o cardinali e si tratta di una breve frase, in genere in lingua latina, che ha l’obiettivo di esprimere il senso del proprio futuro pontificato.

Ad esempio, papa Francesco aveva scelto “miserando atque eligendo”, che ricorda quando Gesù “ebbe misericordia e scelse” il pubblicano Matteo, suo apostolo. Il motto di Benedetto XVI era “cooperatores veritatis” cioè “cooperatori della verità”. Giovanni Paolo II si era completamente affidato alla Madonna e aveva stabilito quale suo motto “Totus tuus” cioè “sono tutto tuo”.

Quella di assegnarsi un motto è un’usanza che risale al Rinascimento. Nel XVI secolo, per primo, fu Gregorio XIII a scegliere una frase per riassumere il senso del suo pontificato. Il motto era “Aperuit e clausit” cioè “Aprì e chiuse” segno che tutta l’autorità del papato iniziava e terminava nella sua persona, che poteva “aprire e chiudere” le porte del cielo, secondo l’esempio di san Pietro, l’unico a cui Dio aveva consegnato le chiavi del Paradiso.

Tra i “papabili” di questi giorni, Pietro Parolin ha come motto l’equivalente italiano di “Chi ci separerà dall’amore di Cristo”, mentre il filippino Luis Tagle ha “Dio è il Signore”. Tra gli altri, Matteo Zuppi ha scelto “La gioia del Signore è la nostra forza” e il francese Jean-Marc Aveline “Si compia in me secondo la tua parola”. Possono, quindi, essere frasi tratte dal Vangelo o comunque da altri testi cattolici.

Per i “principi della Chiesa” si usa, storicamente, un’araldica simile a quella dei nobili, retaggio di un antico passato quando la maggior parte dei vescovi proveniva da famiglie importanti. Ognuno di loro, quindi ha una “arma”, cioè una rappresentazione grafica simbolica che aiuta a consentirne l’identificazione: per cui i Papi hanno un proprio stemma e un proprio motto, oltre alla cosiddetta “blasonatura”, cioè lo specifico ordine per cui i singoli elementi dello stemma sono aggregati.

Lo stemma di papa Francesco
Lo stemma di papa Francesco

Per fare un esempio, lo stemma di Francesco era blu e sormontato dai simboli della dignità pontificia: una mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso. Campeggiava in alto l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. In basso, si trovavano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale.

110 CONDIVISIONI
42 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views