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Covid 19

Centinaia di No Vax hanno acquistato falsi Green Pass: perquisizioni in 14 province italiane

Falsi Green Pass perfettamente in grado di superare i controlli messi in vendita in tutta Italia e acquistati da centinaia di persone: aggirati i sistemi di sicurezza di decine di farmacie.
A cura di Davide Falcioni
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Falsi Green Pass perfettamente in grado di superare i controlli messi in vendita in tutta Italia e acquistati da centinaia di persone che non solo rifiutavano il vaccino, ma anche il tampone antigenico. A scoprire il gruppo criminale è stata un'indagine condotta dalla Polizia Postale: i contraffattori hanno per mesi generato la certificazione verde avvalendosi delle credenziali di accesso sottratte a delle farmacie. Sono stati aggirati i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto. Le 40 perquisizioni e i 67 sequestri preventivi sono stati condotti questa mattina a seguito di un'inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli.

Stando a quanto accertato nel corso delle indagini le false certificazioni erano ottenute dagli hacker sfruttando i canali di accesso messi a disposizione dalle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati e, in questo modo, generare il Green pass. Sono almeno 120 le persone che hanno usufruito di questa truffa acquistando i certificati falsi, localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento. Secondo gli inquirenti, il numero reale potrebbe però essere più ampio.

I dati necessari per scaricare i Green Pass sono stati sottratti con il cosiddetto "phishing", tramite email che simulavano quelle istituzionali del sistema sanitario. I farmacisti sono stati così indotti a collegarsi a un sito web falso, ma perfettamente identico a quello del sistema sanitario. In altri casi, i falsi certificati verdi sono stati prodotti ricorrendo a servizi di chiamata internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono facendo comparire sul display quello del sistema sanitario regionale. In questi casi il finto agente di supporto tecnico della Regione induceva il farmacista a installare nel proprio sistema un software di assistenza a distanza, che consentiva di assumere il controllo da remoto del computer e rubare in questo modo le credenziali di accesso ai sistemi informativi regionali.

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