Caso Yara, in chiesa raccolta di offerte per la moglie ed i figli di Bossetti

Dallo scorso 16 giugno 2014 Massimo Giuseppe Bossetti è in carcere con l’accusa di aver rapito e poi ucciso Yara Gambirasio. Da quel giorno la sua famiglia non ha più una fonte di reddito. L’uomo faceva il carpentiere ed era l’unica fonte di reddito in casa. Per questo motivo, scrive oggi il Corriere della Sera, da un po’ di tempo nella parrocchia a cui la famiglia Bossetti fa capo, nel comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII (Bergamo) sono in molti a dimostrare la propria solidarietà. Sono soldi destinati proprio a Marita Comi, moglie dell’imputato, che da un anno e mezzo non gode più delle entrate economiche del marito. Lei in questo processo per omicidio non c’entra nulla. Men che meno i tre bambini della coppia. Ma tirare avanti per loro è diventata dura. Ecco perché sono non pochi coloro che hanno riconosciuto “un semplice dato di fatto, senza pensare troppo al contorno”, come scrive Armando di Landro sull’edizione bergamasca del Corsera:
In questo quadro non manca chi manifesta la sua solidarietà senza esporsi, portando una busta con un po’ di contanti alla parrocchia di Sotto il Monte Giovanni XXIII, che si estende fino a Piana di Mapello, e consegnandola a mano a monsignor Claudio Dolcini. “Don, porti questa a Marita…". Nient’altro."Non intendo quantificare questo fenomeno – racconta il sacerdote – che comunque c’è e nasce tutto dal territorio. Chi viene in parrocchia per offrire un minimo di solidarietà economica non dice nulla sul processo in corso, lascia i soldi e basta. Non si tratta né di innocentisti né di colpevolisti, nel senso che io non chiedo nemmeno e non mi addentro in questi ragionamenti. La decisione sull’innocenza o la colpevolezza di Massimo spetta ai giudici del tribunale di Bergamo, ma in parrocchia certe dinamiche non entrano: questo è solo un esempio di carità cristiana”.
Marita Comi è in cerca di un lavoro da ormai oltre un anno. Dalle intercettazioni ambientali agli atti del processo, riportate da L'Eco di Bergamo, è emerso che avrebbe accettato soldi per rilasciare interviste esclusive. Sempre il Corriere della Sera parla di 20 mila euro netti da Gente e 17 mila da Matrix. E in una precedente intercettazione della cognata Nadia (moglie di Agostino Comi) accennava alle spese da sostenere così: “Ma è vero che il criminologo costa 50 mila euro? Cioè dai, chi cavolo è? Non li chiede la genetista, li chiede il criminologo”.