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Caso Ruby: Berlusconi parlò a Mubarak di sua nipote, ma il Rais non capì

Il presidente Silvio Berlusconi parlò con il dittatore egiziano Hosni Mubarak di sua nipote “Ruby”, ma lui non comprese a cosa si riferisse il Premier e pensò si trattasse di una famosa cantante nordafricana.
A cura di Alessio Viscardi
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Il presidente Silvio Berlusconi parlò con il dittatore egiziano Hosni Mubarak di sua nipote “Ruby”, ma lui non comprese a cosa si riferisse il Premier e pensò si trattasse di una famosa cantante nordafricana. In sintesi, è questa la prova schiacciante della buona fede di Silvio Berlusconi nel caso Ruby: un pranzo ufficiale del 19 maggio 2010 a Villa Madama con il presidente di Egitto con delegazioni ufficiali a seguito. È proprio dall'entourage dei due Premier che arriva la conferma: ci fu una confusione tra due Ruby e Mubarak rimase basito da quanto affermato da Berlusconi, tanto che il nostro Presidente del Consiglio dovette dire: “Allora ci informeremo meglio”. Alla presenza di Franco Frattini, ministro degli Esteri, Silvio Berlusconi genera una piccola incomprensione internazionale confondendo la cantante egiziana Rania Hussein Mohammed Tawfik – nome d'arte Ruby – con Ruby Rubacuori, al secoli Karima el-Mahroug, diciassettenne marocchina ospitata ad Arcore e telefonata dall'utenza del Premier 66 volte nell'arco di due mesi.

Una settimana dopo l'imbarazzante cena con la delegazione egiziana, Silvio Berlusconi telefona alla Questura di Milano chiedendo l'affido immediato della minorenne al consigliere regionale Nicole Minetti, igienista dentale del Presidente e accusata assieme a Emilio Fede e Lele Mora di sfruttamento della prostituzione, anche minorile. Le nuove rivelazioni incrinano ancor di più l'alibi del Premier, secondo cui la telefonata fu motivata da ragioni di Stato per evitare un incidente diplomatico con l'Egitto qualora la nipote del presidente fosse arrestata in Italia. 315 deputati della Camera hanno votato per rimandare i documenti con le intercettazioni dello scandalo Ruby alla Procura di Milano con la motivazione che: “il premier avesse voluto tutelare il prestigio e le relazioni internazionali dell'Italia, giacché presso la medesima Questura era detenuta, a quanto poteva legittimamente risultargli, la nipote di un capo di Stato estero”.

I commensali dell'incontro tra Berlusconi e Mubarak parlano di un vero e proprio momento di “confusione” perché il Premier nominò Ruby Rubacuori alla fine del pranzo, facendo riferimento ad una parente del Rais egiziano “molto bella”. La delegazione dell'Egitto non capì assolutamente a cosa si riferisse Berlusconi, poi – secondo quanto afferma Frattini – Mubarak credette che il Premier si parlasse di una famosa cantante nordafricana, ma precisò di non avere rapporti di parentela con lei. Così, Berlusconi affermò: “Allora ci informeremo meglio”, ma così non fu visto che una settimana dopo pretese la liberazione della nipote di Mubarak dalla Questura di Milano.

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