Caso Resinovich, i legali di Visintin chiedono incidente probatorio: salta conferimento incarichi nuove analisi

Non sono stati conferiti, a differenza di quanto inizialmente appreso, gli incarichi per gli accertamenti tecnici irripetibili sul caso di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e trovata morta il 5 gennaio 2022. I legali del marito della donna, Sebastiano Visintin, hanno infatti presentato riserva di incidente probatorio durante l'incontro di oggi in Procura.
La riunione era stata convocata davanti alla pm Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo, per conferire l'incarico per i nuovi accertamenti tecnici a Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Elena Pilli, Rosario Casamassima e Oscar Ghizzoni. Il sostituto procuratore non avrebbe ancora indicato quali accertamenti bisognerà compiere: quello che per ora appare certo è che in questa fase non verrà approfondita la questione della lesione della vertebra T2 emersa nelle scorsa settimane. Non è stato infatti chiamato in causa per ora un radiologo forense.
Maggiori dettagli avrebbero dovuto essere forniti proprio oggi, al termine del conferimento degli incarichi che però non vi è stato. I difensori di Visintin, Alice e Paolo Bevilacqua, hanno presentato richiesta di incidente probatorio e la sola riserva interrompe l'assegnazione degli incarichi: la procedura non è quindi stata completata.
Gli accertamenti sarebbero un supplemento alla consulenza del team dell'antropologa Cattaneo e a queste operazioni era prevista la presenza dei consulenti tecnici di parte di Sebastiano Visintin e di quelli dei familiari di Liliana.
Nel frattempo è stato trasferito il tecnico autoptico che nelle scorse settimane aveva raccontato di aver lesionato durante una manovra preparatoria per l'autopsia la vertebra di Liliana Resinovich. La lesione è tra gli elementi al centro della nuova perizia che esclude il suicidio, ipotizzando la morte causata da terzi.