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Caso Magherini, Strasburgo accoglie ricorso: Italia rischia condanna per ingiusto processo

La Corte Europea dei diritti dell’Uomo ha ammesso il ricorso della famiglia Magherini contro la sentenza di Cassazione che ha assolto i tre carabinieri imputati per la sua morte, dopo due condanne. La Corte dovrà esprimersi sull’accusa di violazione del diritto alla vita e del giusto processo. Riccardo Magherini, ex promessa del calcio, è morto a Firenze durante un fermo dei carabinieri, la notte del 3 marzo 2014.
A cura di Angela Marino
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La Corte europea dei diritti umani ha accolto il ricorso sul caso di Riccardo Magherini, l'ex calciatore fiorentino morto durante un fermo dei carabinieri nel 2014. Dopo la clamorosa sentenza di Cassazione che ha decretato l'assoluzione dei tre militari dall'accusa di aver cagionato la morte dell'ex promessa del calcio, dopo una condanna in primo grado e in appello, la famiglia Magherini ha risposto presentando ricorso contro la sentenza alla Corte Europea dei diritti umani. All'attenzione dei giudici di Strasburgo le indagini e il processo che ha decretato con sentenza di Cassazione, che è sempre chiamata a esprimersi sulla legittimità e non sul merito, l'assoluzione dei tre imputati. I tre carabinieri erano stati condannati nei precedenti gradi di giudizio e 7 e 8 mesi di detenzione.

La corte dovrà decidere se condannate l'Italia per non aver rispettato il diritto alla vita e all'equo processo. La sentenza definitiva risale a dicembre 2018. "Tanta rabbia e delusione, non può finire così". Commentava ai microfoni di Fanpage.it, Fabio Anselmo, legale di parte civile della famiglia di Riccardo Magherini. La notte tra il 2 e il 3 marzo 2014, Riccardo Magherini, padre di un bimbo di due anni, trovò la morte durante un fermo dei carabinieri. Mentre invocava aiuto in preda a una crisi di panico l'uomo era stato immobilizzato in strada, a borgo San Frediano, nel cuore di Firenze, e ammanettato prono. La morte sopraggiunse per asfissia posturale prima che potesse arrivare in ospedale. "Secondo i giudici di Cassazione – dice Andrea Magherini – i militari non avrebbero colpa, perché non potevano sapere che sarebbe morto, ma se mio fratello non ha fatto altro che rantolare e gridare fino all'ultimo momento: aiuto, muoio?". L'udienza sul parere della Corte di Strasburgo è prevista per i prossimi mesi.

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