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Caso Aldrovandi, la Cassazione conferma la condanna per depistaggi

Marco Pirani all’epoca dei fatti era ufficiale di polizia giudiziaria presso la Procura di Ferrara. E’ stato condannato per il depistaggio delle indagini sulla morte di Federico Aldrovandi.
A cura di Davide Falcioni
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Federico Aldrovandi
Federico Aldrovandi

La sesta sezione penale della Cassazione ha annullato senza rinvio – per intervenuta prescrizione – la condanna a dieci mesi che era stata inflitta a Marcello Bolgarelli, addetto alla centrale operativa del 113, accusato di favoreggiamento e omissione. Un altro agente coinvolto nel cosiddetto processo Aldrovandi bis è stato invece condannato a 8 mesi: si tratta di Marco Pirani e, all'epoca dei fatti, era ufficiale di polizia giudiziaria presso la Procura di Ferrara. Il processo riguardava i presunti depistaggi delle indagini sulla morte di Federico Aldrovandi, il 18enne deceduto durante un controllo di polizia all'alba del 25 settembre 2005 in un parco pubblico a Ferrara.

Caso Aldrovandi: oltre un mese fa gli applausi agli agenti assassini

Il caso Aldrovandi, come ricorderete, è tornato in auge circa un mese fa, quando al congresso del SAP, il sindacato autonomo di Polizia, è stato dedicato un lungo applauso ai quattro agenti che hanno ucciso il ragazzo in seguito a un normalissimo controllo. La notizia suscitò scalpore e indignazione. Come è stato possibile applaudire degli assassini? Eppure Gianni Tinelli, segretario del sindacato, aveva rivendicato il gesto: "E' un delitto solidarizzare con colleghi che consideriamo innocenti? Ero al congresso e ho applaudito convintamente i miei colleghi condannati ingiustamente”.

Caso Aldrovandi, il poliziotto: "Noi non ammazziamo la gente, la difendiamo"

In realtà l'applauso aveva anche innescato polemiche tra alcuni poliziotti: uno, in particolare, aveva protestato su un forum delle forze dell'ordine: "Va bene la solidarietà per i colleghi. Va bene la difesa della categoria. Però. Federico era un ragazzo, morto dopo un fermo di Polizia. Non conosco cosa sia accaduto in quell’occasione. Però ci sono stati tre gradi di giudizio e i Colleghi sono stati condannati in via definitiva per quell’episodio. Certo. Penso che come in altri casi analoghi ci sia stata una esagerazione mediatica, un dare addosso al Poliziotto. Però ciò non toglie che un ragazzo e morto. Morto quando era nelle nostre mani. No. Noi difendiamo la Gente. Non l’ammazziamo. Sia chiaro questo. Preferiamo morire noi per salvare gli altri. Ma amici del Sap, quegli applausi, davvero non ci stavano".

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