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Carabiniere accusato di aver pestato un No Tav: scoperto grazie a un tatuaggio

Il militare partecipò, insieme ad altri, al pestaggio di un dimostrante fermato durante gli scontri del 3 luglio 2011.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Torino ha citato in giudizio un carabiniere per le violenze verificatesi in Val di Susa il 3 luglio del 2011 a seguito di una manifestazione No Tav. Il militare dovrà rispondere delle lesioni provocate a un attivista pestato dopo essere stato catturato nel corso di quella che fu una vera e propria guerriglia nei boschi vicini al cantiere dell'alta velocità, a Chiomonte. Tutti gli episodi di violenza perpetrati dai manifestanti sarebbero al vaglio nel corso di un maxi processo che vede 53 No Tav imputati e quasi 200 parti offese tra agenti di polizia, carabinieri e finanzieri. Anche il militare, tuttavia, dovrà rispondere delle violenze. L'uomo è stato denunciato dai No Tav, che hanno mostrato agli inquirenti un video agghiacciante: due dimostranti di Modena, dopo essere stati bloccati fra la boscaglia, vennero trascinati dietro le recinzioni in una zona nascosta, e nel frattempo furono colpiti con calci e manganellate. Fra le decine di presenti il carabiniere – in mimetica – è stato l'unico identificato con certezza per via di un vistoso tatuaggio sul braccio.

Il 3 luglio del 2011 venne organizzata in Val di Susa una grande manifestazione popolare per dire no all'alta velocità. Vi parteciparono migliaia di cittadini provenienti da tutta Italia e anche 23 sindaci sensibili alla causa. Un gruppo di manifestanti si distaccò dal resto del corteo ed entro nel bosco nel tentativo di prendere d'assalto il cantiere. Quelle che seguirono furono ore di violenza.

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