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Caldo, capo Protezione civile Ciciliano: “A Riad a 49 gradi ho visto il nostro futuro, cambiare turni di lavoro”

“I decessi per caldo ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro” è l’allarme lanciato dal Capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, raccontando: “In Arabia Saudita temo di avere visto il nostro prossimo futuro. Lì si sono organizzati magari si potrebbe anticipare l’inizio del lavoro alle 5 del mattino”.
A cura di Antonio Palma
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L’allerta caldo in Italia è appena iniziata e nonostante si registrino già alcuni decessi, “i giorni più difficili devono ancora arrivare”, è l’allerta lanciata dal capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, mettendo in guardia tutti nel modo in cui stiamo affrontando questa situazione a cominciare dai turni di lavoro. “È giusto fermare alcune attività lavorative a rischio" ma "forse il sistema andrebbe rivisto, ripensando gli orari di lavoro” sostiene infatti Ciciliano.

Oltre ai comportamenti corretti come non uscire nelle ore più calde della giornata e un corretto uso dei condizionatori, secondo il numero uno della Protezione civile, è l’intero sistema lavorativo italiano a dover rivalutare orari e tempi. Per Ciciliano non bastano i recenti provvedimenti e ordinanze regionali che impongono lo stop ad alcuni lavori nelle ore centrali e più calde ma andrebbe ripensato l’intero sistema.

“Si registrano i primi decessi legati al caldo, purtroppo. E ci impongono la massima attenzione. I decessi ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro” ha spiegato infatti al Messaggero, aggiungendo: “Magari si potrebbe anticipare l’inizio alle 5 del mattino, sfruttando i periodi della giornata meno caldi”.

Considerazione alla luce anche di una recentissima esperienza personale in Arabia Saudita e che adombrano un futuro fosco per l’Italia. “Sono appena tornato da Riad, c’erano 49 gradi e temo di avere visto il nostro prossimo futuro. Lì si sono organizzati. All’esterno si lavora nelle prime ore del mattino e alla sera. Anche in Italia ora dobbiamo aggiornare il modo di ragionare, dobbiamo adattarci a un cambiamento che è già evidente e prendere esempio da questo tipo di Paesi” ha spiegato infatti Ciciliano.

C'è poi il campanello d'allarme per i prossimi giorni di afa ancora intensa con grossi eventi all’aperto già organizzati. "I giorni più difficili, per il caldo, devono arrivare. Sono molto preoccupato per il Giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto a Roma. A Tor Vergata, in particolare, il 2 e il 3 agosto, rischiamo di avere centinaia di migliaia di ragazzi esposti alle temperature altissime di quel periodo senza che ci sia un angolo di ombra” ha rivelato Ciciliano.

Connessi al caldo ci sono poi il problema siccità e approvvigionamento idrico di alcune zone del Paese come la Sicilia che, insieme alla Sardegna, è in una situazione di particolare vulnerabilità a causa della carenza d'acqua. Infine l’allarme incendi per i quali “Per le prossime settimane siamo preoccupati” e per questo “siamo in una fase ascendente, di pre-allerta". In campo 18 Canadair in tutta Italia ma “per quanto riguarda la campagna antincendio boschivo del 2025, le flotte aeree regionali hanno registrato un'assenza di elicotteri in Umbria, Molise e Puglia" che “sono sprovviste di flotta aerea antincendio boschivo” ha sottolineato Ciciliano.

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