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Calabria, discarica brucia da mesi: “Fumo tossico, qui sono interrati rifiuti illegali”

“Devono spegnere questo veleno che respiriamo da oltre 50 giorni, siamo esasperati”. Nella frazione di Lazzaro di Motta San Giovanni in Calabria, il terreno adiacente la discarica di Comunia e l’impianto di compostaggio di Ecoservice, brucia e secondo i residenti in quel terreno, ci sarebbero rifiuti tossici. “Per oltre dieci anni ho segnalato che i camion arrivavano di notte, scaricavano e interravano”:
A cura di Dominella Trunfio
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«Cosa abbiamo respirato in tutti questi giorni?Sono due mesi che siamo chiusi in casa, è un vivere che non è vivere questo». I cittadini di Lazzaro sono esasperati perché da oltre 50 giorni, nella vicina discarica di Comunia adiacente all'impianto di compostaggio di Ecoservice, oggetto di sequestro e sotto confisca dal Tribunale di Reggio Calabria, continuano ad esserci dei focolai che nemmeno le forti piogge hanno spento.

«Siamo esasperati, non ne possiamo più, respiriamo qualcosa di così forte che ci brucia la gola, devono spegnere questo veleno» e ancora: «Sono al nono mese di gravidanza, non riesco a dormire, è un odore che blocca la respirazione, sono preoccupata per me e mia figlia», lamentano i cittadini che hanno dato vita a una protesta pacifica.

Vincenzo Crea è referente unico dell’ANADIC e responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”. Da anni denuncia questa situazione. «Qui nel corso degli anni, sono stati smaltiti illegalmente milioni e milioni di metri cubi di rifiuti destinati all'impianto di compostaggio che di fatto, non venivano lavorati. In parte sono stati interrati e in parte sono stati riversati nei versanti collinari». L'aria è irrespirabile e la sera, quando si alza il vento, le polveri sottili arrivano dritte nelle case.

«Per oltre dieci anni ho segnalato che i camion arrivavano di notte, scaricavano e interravano rifiuti anche quelli che non potevano essere accettati dall'impianto, come materiale di carburazione, porte, finestre con vernice», spiega Crea a Fanpage.it. Parliamo di una zona in cui ci sono campi coltivati e animali che pascolano. «L'Arpacal – continua- non ha ancora fatto l'esame sulla tossicità dei fumi, non c'ha fatto sapere nulla, dice che non fanno male alla popolazione, ma su quali basi dice queste cose?».

Già nel 2017 era scoppiato un altro incendio ed era stata chiesta la bonifica. «Non è stato fatto nulla, anzi si parlava di ampliare la discarica. Ho continuato a sensibilizzare le Istituzioni, sia Comune, Regione, Provincia, ministero dell'Ambiente, dell'Interno. Dal Comune di Motta San Giovanni non ho mai ricevuto un rigo, ma come fanno a rimanere così insensibili?», incalza Crea. Per questo, fin quando non verranno date dalle autorità le dovute rassicurazioni riguardo lo spegnimento immediato dei focolai esistenti, ma anche risposte certe circa lo stato dell'aria e la natura delle sostanze disperse nell'ambiente, i cittadini continueranno la protesta.

«Che spengano il fuoco, ma che soprattutto ci sia la messa in sicurezza e la bonifica di un'area che per la concentrazione di diverse discariche e impianti di rifiuti vicini all'abitato di Lazzaro, può senza più reticenze essere definita una bomba ecologica».

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