Busta esplosiva al Prefetto di Napoli, le minacce: “Non è finita qui”

Emergono particolari sempre più preoccupanti dalla lettera ritrovata dagli inquirenti nella busta esplosiva recapitata alla Prefettura di Napoli e che ha causato il ferimento di un'addetta della segreteria del Prefetto. Nel breve testo, scritto con un computer e ora all'esame della polizia scientifica, infatti oltre alle accuse contro immigrati e ambulanti abusivi, incolpati di danneggiare i cittadini onesti, vi sarebbero esplicite minacce verso uomini delle istituzioni. Parole che, come racconta Il Mattino, preoccupano non poco gli inquirenti che indagano sul caso perché potrebbero significare altri gesti eclatanti verso altre sedi delle istituzioni pubbliche cittadine.
Le minacce – Nelle poche parole sgrammaticate presenti nella missiva indirizzata al Prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, ci sono vari riferimenti al malessere di alcuni commercianti che si vedono abbandonati dalle istituzioni che pensano solo al centro città e non alle periferie e sarebbe citato anche il nome di un altro esponente delle istituzioni. Nella dozzina di righe, piene di rimandi alla cronaca cittadina, gli inquirenti hanno letto una chiara rabbia accumulata nel corso del tempo e per questo temono un'escalation di atti simili. Nel testo, infatti, l'anonimo autore ha lanciato un avvertimento che sa di minaccia: non è finita qui.