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Burioni spiega perché i contagi da Covid stanno risalendo così velocemente

Il virologo ha spiegato a Che tempo che fa le ragioni per cui i contagi da Covid stanno tornando a correre in Italia, e cosa si deve fare per ostacolarli.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il virologo del San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, è intervenuto come ogni settimana durante la trasmissione Che tempo che fa su Rai 3 per fare il punto sulla pandemia di Covid. Il medico – che ha parlato dopo il ministro Speranza – ha spiegato perché i contagi continuano ad aumentare a un ritmo incessante nel nostro Paese: "C’è una combinazione di diversi fattori – ha sottolineato – il primo è che in questo periodo le infezioni respiratorie si trasmettono molto più facilmente. Fa freddo, si sta all’interno, le finestre si tengono chiuse, si cambia meno l'aria. Il secondo motivo è dovuto al fatto che dopo circa cinque mesi dalla seconda dose di vaccino la protezione nei confronti dell’infezione cala notevolmente". Poi c'è un'altra ragione: "Ci sono ancora tantissime persone che o non si sono potute vaccinare o non si sono volute vaccinare".

Oltre ai tre motivi illustrati dal virologo, c'è anche un punto interrogativo: "La variante Omicron, di cui ancora non sappiamo molto, ma basta quello che sappiamo della Delta per correre a fare la terza dose, che si è visto che ripristina bene la protezione". Poi Burioni ci ha tenuto a chiarire anche un altro punto: "C'è una bugia che viene raccontata continuamente, ovvero che i vaccinati si infettano e trasmettono il virus quanto i non vaccinati". Questo "non è vero – ha chiosato – è come dire che chi guida ubriaco fa gli stessi incidenti di chi guida sobrio". Certo "è vero che un vaccinato può infettarsi e può trasmettere, ma nel complesso i vaccinati si infettano di meno e infettano di meno gli altri quando hanno la sfortuna di infettarsi". Quindi "il vaccino ostacola la trasmissione".

Ora quello che sappiamo è che "bisogna fare la terza dose" di vaccino. Tutte le informazioni, ha sottolineato ancora Burioni, si scoprono poco alla volta: "Quando ci chiedevano quanto dura la protezione abbiamo sempre detto che nessuno è in grado di viaggiare nel futuro, quindi è stato col tempo che lo abbiamo appreso". Ora sappiamo che "mentre rimane molto alta la protezione contro la malattia grave, progressivamente diminuisce la protezione nei confronti dell’infezione e quindi il virus può ricominciare a circolare, può colpire chi non è vaccinato, chi è vulnerabile e fare guai".

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