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“Bruciano i miei libri, c’è tristezza”, il racconto di Saverio Tommasi

“Provo un po’ di tristezza per quanto accaduto ma non farò alcun tipo di denuncia perché in questi casi ha più importanza il racconto e tramite esso riuscire a cambiare le persone” ha spiegato il giornalista, aggiungendo: “Spero che chi gli è vicino possa caricarlo di così tanto affetto da fargli evaporare la voglia di bruciare libri”.
A cura di Antonio Palma
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“È accaduto di nuovo. Hanno bruciato la pagina di un mio libro e mi hanno inviato il video”, così Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage.it, ha rivelato l’ennesimo tentativo di intimidazione arrivato sui suoi account a mezzo social. Come spiega lo stesso Tommasi pubblicando il video, ad essere preso di mira questa volta è un suo libro, si tratta di "Siate ribelli, praticate gentilezza", edito nel 2018 da Sperling & Kupfer. Nel breve filmato si vede un giovane che all’interno di una abitazione brucia con un accendino una pagina del libro precedentemente strappata. “È una pagina non casuale, si tratta del capitolo dal titolo: ‘Non si può morire fascisti’ “ ha scritto il giornalista nel post su Facebok, spiegando: “Quel capitolo fa parte del mio libro ed è la lettera (vera) di un ragazzo che per anni ha insultato online me e le mie figlie, poi è cresciuto, si è reso conto, ha abbandonato uno di quei gruppuscoli di estrema destra che lo fomentavano, e mi ha scritto una bella lettera in cui raccontava la sua storia e si scusava con me e con Caterina; e io quella bella lettera che mi ha scritto ho poi voluto pubblicarla nel mio libro, perché moltiplicare la bellezza e gli esempi è sempre – secondo me – una buona idea”.

A filmare la scena con un telefonino e ad inviare il video è stato lo stesso giovane che si vede nella clip. Contattato dal giornalista il ragazzo ha rivendicato il gesto e l’appartenenza all’ideologia fascista. “Immagino che quel ragazzo sia caratterialmente simile a quello della lettera, però sia ancora nella prima fase, cioè quella dell’insulto, della rabbia, dei gruppi poco buoni che frequenta” ha spiegato Tommasi. “Provo un po’ di tristezza per quanto accaduto ma non farò alcun tipo di denuncia perché in questi casi penso possa aver molta più importanza il racconto e tramite esso riuscire a cambiare le persone”.

“Spero che i suoi amici, i suoi genitori, immagino la sua sorella dietro a lui nel video, le sue insegnanti e i suoi insegnanti, la sua fidanzata o il suo fidanzato, lo caricheranno con così tanto affetto, Storia e abbracci, da fargli evaporare la voglia di bruciare libri che raccontano la possibilità di un mondo migliore, fuori dai rigurgiti fascisti” si legge ancora nel Post che conclude: “Io, per quello che posso, continuerò a raccontare il mondo con una prospettiva sentimentale e controcorrente. Ti abbraccio, amico mancato. Magari ci incroceremo di nuovo e lo saremo davvero”.

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