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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Brandizzo: indagati anche i vertici Sigifer, società per cui lavoravano gli operai uccisi dal treno

La procura di Ivrea mercoledì 13 settembre ha notificato 4 nuovi avvisi di garanzia per vertici e dirigenti della Sigifer, l’azienda incaricata di eseguire i lavori di manutenzione per cui lavoravano le vittime dell’incidente di Brandizzo. La tesi dei pm è che lavorare senza il permesso formale fosse la normalità.
A cura di Eleonora Panseri
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Il treno che nella notte di giovedì 31 agosto ha travolto e ucciso 5 operai nei pressi di Brandizzo, in provincia di Torino.
Il treno che nella notte di giovedì 31 agosto ha travolto e ucciso 5 operai nei pressi di Brandizzo, in provincia di Torino.
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Nuova svolta nel caso dell'incidente di Brandizzo. È salito a sei il numero degli indagati per la tragedia ferroviaria avvenuta in provincia di Torino, nella quale sono morti 5 operai travolti da un treno mentre lavoravano sui binari nella notte tra il 30 e il 31 agosto.

Chi sono le persone indagate per l'incidente di Brandizzo

Fino a oggi gli unici due indagati erano il tecnico di Rfi, Antonio Massa, 48 anni, e il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni. In particolare, Antonio Massa avrebbe ammesso davanti ai magistrati di aver dato il via libera ai lavoratori sapendo che la linea non era stata interrotta.

La procura di Ivrea ha notificato oggi, mercoledì 13 settembre, nuovi avvisi di garanzia. Nel registro degli indagati sono state iscritte anche altre 4 persone, tra vertici e dirigenti della Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli incaricata di eseguire i lavori di manutenzione per cui lavoravano le vittime. Anche per loro l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.

L'ipotesi dei pm: una prassi i lavori senza permessi

La tesi dei pubblici ministeri è che lavorare senza il permesso formale fosse una prassi, non un'eccezione, per l'azienda.

Da quanto sta emergendo dallo sviluppo delle indagini, infatti, sembra proprio che il caso di Brandizzo non sarebbe stato l'unico. Secondo la procura di Ivrea, in altre occasioni sarebbe capitato che i lavori sui binari cominciassero nonostante il passaggio dei treni.

Perizia su tablet e scatole nere nei prossimi giorni

Nei prossimi giorni verrà effettuata invece la perizia sui tablet dei macchinisti del treno, sulle scatole nere del convoglio e sui telefoni cellulari di due vittime trovati sul luogo dell'incidente, ancora in parte funzionanti.

L'accertamento avrà una durata massima di 60 giorni e dovrebbe servire a fornire ulteriori elementi sulle comunicazioni tra la sala di controllo e il cantiere nei minuti precedenti l'arrivo del treno nella stazione.

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