“Bossetti con una minorenne”, la teste del caso Yara dai carabinieri già a luglio

Nei giorni scorsi la trasmissione televisiva “Quarto Grado” è tornata sul caso Yara e ha in particolare fatto riferimento a una testimone che ha raccontato di aver riconosciuto Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo in carcere perché accusato dell’omicidio della 13enne di Brembate Sopra, nei pressi del centro sportivo che frequentava la vittima. La testimone avrebbe riconosciuto in un’auto il presunto assassino di Yara mentre parlava con una ragazzina, probabilmente una minorenne. L’episodio risale all’estate del 2010, quindi prima che Yara Gambirasio venisse rapita (il 26 novembre di quell’anno) e uccisa. L’ultima testimone del caso Yara si sarebbe presentata spontaneamente ai carabinieri, raccontando di aver riconosciuto con certezza l’indagato, grazie alle immagini viste in tv, nell’uomo che stava seduto in un’auto grigia (la cui descrizione potrebbe corrispondere a quella di Bossetti) nel parcheggio tra via Locatelli e via Morlotti, a Brembate di Sopra. Accanto a quest’uomo, seduta al posto del passeggero, secondo la testimone c’era una ragazzina. La teste avrebbe detto di aver visto i due parlare in maniera fitta: nessuno è sceso dall’auto.
La testimonianza: la ragazzina in auto forse era Yara Gambirasio
Le parole della testimone, messe a verbale e finite nel fascicolo sull’omicidio di Yara Gambirasio, sarebbero ritenute attendibili. Come scrive oggi il Corriere della Sera, c’è anche una tempistica che sembra rendere più solida questa testimonianza. La testimone sarebbe andata dai carabinieri poco dopo aver visto per la prima volta il volto di Massimo Giuseppe Bossetti in televisione e sui giornali. Il muratore è stato arrestato il 16 giugno dello scorso anno, la testimonianza sarebbe arrivata già a inizio luglio. La testimone, dopo quell’episodio nel parcheggio di Brembate Sopra, avrebbe visto nuovamente l’indagato in un piccolo supermercato affacciato su via Locatelli. “Ho rivisto ancora quell’uomo, lo stesso che avevo notato in auto fuori dal centro sportivo. Era l’ora di pranzo e stava comprando alcune birre”, scrive il Corriere riportando le parole della donna. La testimone sarebbe rimasta sotto choc quando, nel giugno dello scorso anno, ha rivisto il volto di quell’uomo in tv: “Ero sicura che fosse lui, il biondo in macchina, l’ho anche detto ai miei familiari, e ho deciso di venire in caserma”. “Quella minorenne poteva essere Yara, ma non ne sono sicura. Il volto dell’uomo alla guida mi era rimasto più impresso”, così ancora ai carabinieri. L’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, ha commentato l’ultima testimonianza sul caso Yara come “una notizia offerta in pasto all’opinione pubblica”, dunque una testimonianza non attendibile.